Scatti personali. Ediz. illustrata - 9788891802804

Scatti personali. Ediz. illustrata: La fotografia di Elliott Erwitt non è mai semplice. Il suo occhio sa cogliere l'aspetto umoristico e al contempo la sottile vena tragica di ogni situazione, i suoi personaggi celebri rivelano le emozioni che accomunano tutti noi. Ma soprattutto, la sua tecnica, solo apparentemente casuale, cattura senza sforzo le ironie della vita: si tratta di un dono che ha fatto guadagnare a Erwitt non solo il rispetto di altri fotografi e della critica, ma anche la devozione degli ammiratori. Nell'introduzione a questa raccolta, che riunisce fotografie famose e scatti ancora inediti, Erwitt ricorda con ironia la vita movimentata che lo condusse, figlio di espatriati russi, dall'Italia di Mussolini al sud della California, dove trascorse gli anni dell'adolescenza; dal servizio militare in Europa, in forza all'esercito americano, fino al successo come fotografo per i più importanti periodici di attualità. Agli incarichi commerciali, fra cui molte note campagne pubblicitarie, egli ha sempre affiancato i suoi "scatti personali", le istantanee argute e commoventi che lo hanno reso celebre. Con il suo tipico tono autoironico, Erwitt si dice convinto che il vero giudice del "significato" di una foto sia l'osservatore. Secondo la sua filosofia, le foto migliori sono quelle che "accadono", ma solo a patto che si sappia come guardarle. Prefazione di Bibi Giacchetti.
Elliott Erwitt photography is never simple. His eye catch the humorous aspect knows and thin at the same time tragic vein of every situation, its celebrities reveal the emotions that are common to all of us. But above all, his technique, random, seemingly effortlessly capture the ironies of life: it is a gift that has earned at Erwitt not only the respect of other photographers and critics, but even the devotion of fans. In the introduction to this collection, which includes photographs and unpublished shots, Erwitt recalls with irony the eventful life that led him, son of Russian expatriates, from Mussolini's Italy to Southern California, where he spent his teens; from military service in Europe, the American army, until success as a photographer for the major news periodicals. The commercial assignments, including many well-known advertising campaigns, he has always supported his "personal shots", witty and moving snapshots that have made him famous. With his typical self-deprecating tone, Erwitt is said to believe that the true judge of the "meaning" of a photo is the observer. According to his philosophy, the best photos are those that "happen", but only as long as you know how to look at them. Foreword by Bibi Gamage.