Camminare. Dappertutto (anche in città) - 9788868333713

Camminare. Dappertutto (anche in città): Il mondo è silenziosamente percorso da camminatori. Individui che camminano per la loro felicità, oltre che per andare da un luogo all'altro. Sono sempre esistiti, anche se non tutti pienamente consci di esserlo; alcuni erano e sono anche poeti, scrittori, filosofi, artisti. Tomas Espedal è uno di loro. Per lui camminare, pensare, scrivere fanno parte di uno stesso ciclo vitale che si ripete incessante nel suo destino. Che si tratti di camminare per una città come Parigi, della dolce campagna norvegese o dei sapori forti della Turchia, il viaggio inizia con un imperioso richiamo interiore, e prosegue a fianco di amici vivi o scomparsi, della memoria di compagni illustri come Rousseau o Rimbaud o Satie, di amori finiti o ancora da iniziare; passo dopo passo, con l'aiuto di paesaggi mozzafiato ma anche e forse di più del buio, ci si sente più vicini a sé e alle proprie sensazioni; e poi a un certo punto ecco l'altro richiamo, la nostalgia di casa e, una volta tornati, la gioia di camminare sui propri passi di tutti i giorni. Camminare, alla fine, è un modo di segnare un inizio e una fine, di dare ritmo e senso all'esistenza, anche nei pochi passi da casa all'emporio del quartiere. Per Espedal, per ogni camminatore, il ciclo vitale è quello di un eterno ritorno - per poter, di nuovo, riempire lo zaino e partire.
The world is quietly traversed by walkers. Individuals who walk for their happiness, and to go from one place to another. Have always existed, although not all fully aware of it; Some were and are also poets, writers, philosophers and artists. Tomas Espedal is one of them. For him to walk, think, write, are part of a life cycle that repeats incessantly in his fate. Whether it's walking in a city like Paris, Norwegian campaign or sweet flavors of Turkey, the journey begins with an imperious call Interior, and continues to live with friends or disappeared, memory of comrades such as Rousseau or Rimbaud or Satie, finished or still loves to start; step by step, with the help of breathtaking landscapes but also and maybe more of the dark, it feels closer to themselves and to their feelings; and then at some point here is another reminder, the homesick and, once back, the joy of walking on their daily steps. In the end, walking is a way of marking a beginning and an end, giving rhythm and sense the existence, even at a short walk from home to the neighborhood convenience store. For each Walker Espedal, the life cycle is that of an eternal return-to again fill the backpack and go.