La resistenza intima. Saggio su una filosofia della prossimità - 9788834334034

La resistenza intima. Saggio su una filosofia della prossimità: C'è uno strumento efficace per contrastare le forze disgreganti di questi nostri tempi, per difendersi da un'attualità che banalizza e disperde, e spesso anche dalle proprie derive e dalle proprie paure. È la capacità umana di resistere; anzi: un particolare tipo di resistenza, che in questo libro il filosofo catalano Josep Maria Esquirol chiama 'resistenza intima', un modo di opporsi agli ostacoli e al freddo non solo climatico della vita sviluppando la propria forza nello spazio esperienziale degli affetti. Una resistenza morale, che assomiglia alla virtù della fortezza, capace anche di modestia e di generosità. Non rivela i valori supremi o il senso occulto del mondo, ma guida proteggendo dalla notte cupa, mostra la bellezza delle cose vicine, e conforta. Questa resistenza è 'intima' non perché 'privata', ma, al contrario, perché 'prossima'. La prossimità, dice Esquirol, ci appartiene nel profondo e ha a che vedere con la semplicità e la concretezza del quotidiano contro le complicazioni e le astrazioni del mondo attuale; con il linguaggio degli affetti, che si fa canto e poesia e scaccia la paura del vuoto; con la cura reciproca del corpo e del cuore; con il ritorno a casa, la mensa condivisa, la protezione del riparo... Non si tratta di tornare a un mondo semplice e ingenuo o di rinchiudersi nell'intimismo dei legami: la resistenza intima ha occhi ben aperti e letture attente, vive nel mondo e ne conosce e sperimenta i dolori e le fragilità. Come chiarisce bene un'altra delle metafore potenti di Esquirol, noi siamo come una filza di punti di imbastitura, la cucitura pi
There is an effective tool to counter the disruptive forces of these times, to defend against a topicality that trivializes and disperses, and often also from one's own drifts and fears. It is the human ability to resist; indeed: a particular type of resistance, which in this book the Catalan philosopher Josep Maria Esquirol calls 'intimate resistance', a way of resisting obstacles and the not only climate cold of life by developing its own strength in the experiential space of the Suffering. A moral resistance, which resembles the virtue of fortitude, also capable of modesty and generosity. It does not reveal the supreme values or the occult sense of the world, but guides by protecting from the gloomy night, shows the beauty of nearby things, and comforts. This resistance is 'intimate' not because it is 'private', but, on the contrary, because it is 'next'. Proximity, says Esquirol, belongs to us in the depths and has to do with the simplicity and concreteness of everyday life against the complications and abstractions of the present world; with the language of affection, which makes singing and poetry and drives away the fear of emptiness; with the mutual care of the body and the heart; with the return home, the shared canteen, the protection of the shelter... It is not a question of returning to a simple and naive world or of locking oneself in the intimateness of bonds: intimate resistance has open eyes and attentive readings, lives in the world and knows and experiences pains and frailties. As one of Esquirol's powerful metaphors makes clear, we are like a slit of basting stitches, the seam more