Ultimo piano senza ascensore - 9788889416358

Ultimo piano senza ascensore: In una narrazione autobiografica sempre spericolata e incalzante, la Fachini ci accompagna oltre le pareti di casa che si sgretolano, lasciando intravedere il non-luogo di strade, bar, porti, aeroporti: il viaggio inteso come canone dell'esistenza randagia. Di colpo siamo ribaltati nella precarietà di un eterno presente desolato e senza approdi, dove i membri della cerchia familiare - allibiti, affranti o, a loro volta, disperati spettatori guardano impotenti quella deriva almeno in parte condivisa. I fratelli, la madre e una moltitudine di affetti sgangherati circondano la protagonista come altrettanti buchi neri. Non ne promana però il freddo dell'abbandono, ma un irresistibile e tenero richiamo, un forsennato risucchio, dal quale la droga, l'alcol, gli psicofarmaci distraggono appena. Un susseguirsi di spaccati terribili, dal tentato suicidio della protagonista alle numerose crisi di astinenza, alla morte del padre in un racconto bellissimo. Quel che Toni Fachini mette in scena è una disperazione senza dramma, una sorta di danza macabra, sempre pervasa di sottile ironia, impastata di consapevolezza e insieme di apatia.
In an autobiographical narrative always reckless and pressing, the Face takes us beyond the walls of the House failed States, revealing the non-place of roads, ports, airports, bars: the journey intended as Canon of the wandering existence. Suddenly we are tipped in the precariousness of an eternal present desolate and without landing, where members of the family circle-stunned, heartbroken or desperate viewers themselves-they look impotent that derives at least partly shared. The brothers, their mother and a multitude of affected ramshackle surround the protagonist as so many black holes. None but the cold of neglect, but emanates an irresistible and tender call, a madman pucker, from where drugs, alcohol, psychotropic drugs just distracting. A succession of cleaved terrible, from the attempted suicide of the heroine to many withdrawal symptoms, upon his father's death in a beautiful tale. What Toni Faber stages is a despair without drama, a kind of danse macabre, always filled with subtle irony, kneaded and set of apathy.