Un epitaffio per l'ebraismo tedesco. Da Halle a Gerusalemme - 9788880573791

Un epitaffio per l'ebraismo tedesco. Da Halle a Gerusalemme: Questo è un libro molto personale, ma anche un contributo teologico e filosofico. Emil ha impiegato quasi trent'anni, dopo la fuga dalla Germania, per riuscire a trattare gli eventi della Germania nazista e a parlare dell'Olocausto. Allora, negli anni fra il 1966 e il 1982, aveva creato una strategia intellettuale, filosofica e teologica per esporsi a quegli eventi in tutta la loro particolarità e per riuscire a continuare a vivere. Nel 1983, con Rose e la famiglia si era trasferito a Gerusalemme. Nel 1982 aveva pubblicato un libro, Riparare il mondo, che era filosoficamente profondo, ma anche impegnativo: era giunto a una richiesta - di ricostruire, di riparare ma cosa? Il mondo, sì, ma per ciascuno di noi e anche per lui, per le nostre vite. Per Emil, la sfida - lui stesso l'aveva scoperta e determinata - era "riparare" la sua vita. Mentre leggiamo queste pagine, non possiamo dimenticare tale necessità, questo obbligo ineludibile. Emil aveva resistito all'idea stessa di scrivere le sue memorie personali, come se fosse uno sforzo inutile e privo di interesse per il pubblico. Quando invece finalmente si decise ad intraprendere questo progetto, fu perché si convinse che la sua vita, se ricostruita in un certo modo, avrebbe potuto dire qualcosa sull'ebraismo tedesco, sui suoi tratti distintivi e su ciò che l'Olocausto aveva distrutto. L'Epitaffio, dunque, è un libro di riparazione, di tiqqun. (dalla Premessa di Michael Morgan)
This is a very personal book, but also a theological and philosophical contribution. Emil took almost thirty years, after fleeing from Germany, in order to deal with the events of the Nazi Germany and to speak of the Holocaust. Then, in the years between 1966 and 1982, had created an intellectual, philosophical and theological strategy for exposing yourself to those events in all their uniqueness and in order to continue living. In 1983, with roses and the family had moved to Jerusalem. In 1982 he published a book, repair the world, which was philosophically deep but also challenging: it was a request-to reconstruct, repair-but what? The world, Yes, but for each of us and for him, for our lives. For Emil, the challenge-he himself had discovered and determined-was "fix" his life. While reading these pages, we cannot forget this need, this inescapable obligation. Emil had resisted the idea of writing his memoirs, as if it were a futile effort and devoid of interest to the public. When they finally decided to undertake this project, it was because he was convinced that his life, if rebuilt in a certain way, he could have said something about German Judaism, its distinctive features and what the Holocaust had destroyed. The epitaph is a book repair, Tikkun. (from the Foreword by Michael Morgan)