Il nascosto carattere politico. Fotografie e culture nazionali nel secolo Ventesimo - 9788891779793

Il nascosto carattere politico. Fotografie e culture nazionali nel secolo Ventesimo: La fotografia come dispositivo, in senso foucaultiano, atto a promuovere in modo determinante la formazione di una comunità nazionale e l'affermazione dello Stato, attraverso la creazione di specifici regimi di senso, e di specifiche comunità di pratica. Sviluppando una serrata analisi, centrata soprattutto sulla realtà italiana, ma attenta anche a quella internazionale, l'autore ci conduce per mano, con grande ricchezza di riferimenti alla critica e alla storia del mezzo, ma con un innovativo taglio antropologico-culturale, alla scoperta di realtà piccole e grandi che compongono il mosaico che rigorosamente individua: dalle immagini del Gabinetto Fotografico Nazionale, a quelle dell'album di famiglia del poeta Rocco Scotellaro; dalle fotografie dei fantaccini della prima guerra mondiale di un appartato operatore della Calabria degli inizi del Novecento, a quelle di un coevo antropologo africanista di chiara fama (Renato Bocassino); dalle inquietanti costruzioni di una femminilità in cerca di una propria definizione identitaria nelle opere di artiste assai note (Francesca Woodman e Cindy Sherman), ai reiterati anacronismi delle rappresentazioni della Sardegna del XIX e del XX secolo; dalle benjaminiane raffigurazioni di città alle problematiche poetiche che presiedono all'artificazione della fotografia. Uno sguardo sul mezzo che concretamente dimostra l'imperioso e complesso tratto performativo che ha assunto in epoca di tarda modernità, e che ne svela il nascosto carattere politico.
Photography as a device, in a Fouhalalian sense, capable of decisively promoting the formation of a national community and the affirmation of the state, through the creation of specific sense regimes, and specific communities of practice. Developing a close analysis, centered mainly on the Italian reality, but also attentive to the international one, the author leads us by the hand, with great wealth of references to the criticism and history of the medium, but with an innovative cut anthropological-cultural, discovering realities small and large that make up the mosaic that strictly identifies: from the images of the National Photographic Cabinet, to those of the family album of the poet Rocco Scotellaro; from the photographs of the fantasists of the First World War of a secluded operator of Calabria at the beginning of the twentieth century, to those of a cohesive African anthropologist of clear fame (Renato Bocassino); from the disturbing constructions of a femininity in search of its own identity definition in the works of well-known artists (Francesca Woodman and Cindy Sherman), to the repeated anachronisms of the representations of Sardinia of the 19th and 20th centuries; from Benjaminian depictions of cities to the poetic issues that preside over the artification of photography. A look at the medium that concretely demonstrates the imperious and complex performative trait that it took on in the age of late modernity, and which reveals its hidden political character.