Il Mio nome è Jamaica - 9788860882622

Il Mio nome è Jamaica: Tel Aviv, autunno 2006. A un congresso di storici dell'ebraismo Dana incontra l'amico e collega Santiago, che non vedeva da un paio d'anni. L'uomo è trasandato e particolarmente inquieto: del resto è comprensibile, considerata la sua tragica situazione familiare. Dopo la morte della moglie, infatti, Tiago ha perso anche il figlio ventenne in un incidente d'auto. Qualche giorno dopo il loro incontro, Santiago annuncia la decisione di partire per la città santa di Safed e la sera tardi Dana riceve una telefonata da un posto di frontiera israeliano. L'uomo ha superato senza autorizzazione i controlli, è nei guai e dà di matto. Le sue condizioni sono davvero preoccupanti: è convinto di essere un ebreo, esige di essere chiamato Jamaica, inveisce contro tutto e tutti. Dana riesce a portarlo via e i due vanno insieme a Parigi, dove si ritrovano coinvolti nella rivolta delle banlieues, con Tiago che non accenna a smettere di farneticare. Ma le frasi che lui ripete ricordano qualcosa a Dana, una vecchia cronaca del Seicento nella quale il figlio di uno spagnolo e di una inca racconta la propria vita, lui che si finge cristiano vejo ma in realtà è ebreo. E allora alla donna viene da chiedersi quanta follia ci sia davvero in Tiago...
Tel Aviv, autumn 2006. At a Conference of historians of Judaism Dana meets friend and colleague Santiago, who had not seen for a couple of years. The man is Tatty and particularly restless: the rest is understandable, given her tragic family situation. After his wife's death, in fact, Tiago also lost 20-year-old son in a car accident. A few days after their meeting, Santiago announces decision to leave for the Holy City of Safed and late Dana gets a call from an Israeli border post. The man has passed without authorization controls, is in trouble and flips out. His condition is very worrying: is convinced that he is a Jew, demands to be called Jamaica, rails against everything and everyone. Dana manages to take it away and the two go together in Paris, where they find themselves involved in the riot of the banlieues, with Tiago that shows no sign of stop ranting. But the sentences that he repeats recall something to Dana, an old chronicle of the 17th century in which the son of a Spaniard and an inca tells his own life, he pretends to be Christian vejo but actually is Jewish. And then the woman makes you wonder how much craziness there really is in Tiago ...