Il cane che avrebbe dovuto chiamarsi Fido - 9788867714193

Il cane che avrebbe dovuto chiamarsi Fido: Torino, un Natale povero di neve. Riccardo Martini è pensionato per la seconda volta: dopo avere lasciato il lavoro, si è occupato del nipote che però ha ormai raggiunto l'età dell'autonomia, pertanto anche questa seconda attività non ha più motivo di esistere. È vedovo, ha pochi amici e le sue giornate sono sostanzialmente vuote. Non è un tipo che piange su se stesso, si sente ancora in forma anche se non sa in che direzione orientare le sue energie e la sua voglia di vivere. Il fulmineo attaccamento a un cane che inaspettatamente compare nella sua vita, così come il piacere di giocare con lui in parchi inondati di sole invernale, fanno comprendere quanto l'uomo fosse in verità solo con se stesso. Su questa relazione uomo-animale, infatti, si riflette la condizione di solitudine del protagonista, la sua forzata inattività che, nel corso delle vicende narrate, lo porterà a compiere delle scelte "investigative" rischiose per la sua incolumità. Il protagonista infatti, un po' casualmente e un po' per curiosità e affetto per la bestiola, si troverà al centro di una rete di misteriose scomparse, che lo porteranno a vivere emozioni e peripezie fino ad allora non provate nella sua ordinaria vita da impiegato. La narrazione inizia in maniera ironica per tingersi via via di giallo, fino ad assumere i toni di un thriller.
Turin, a poor Christmas weather. Richard Martini is retired for the second time, after leaving work, dealt with the niece who has reached the age of autonomy, so even this second task has no more reason to exist. He is a widower, has few friends and his days are essentially empty. He's not crying about himself, he still fit even if you don't know which way to direct his energies and his will to live. The lightning attachment to a dog who unexpectedly appears in his life, as well as the pleasure of playing with him in the parks awash in winter sun, they understand what the man was indeed alone with himself. On this relationship between humans and animals, in fact, reflects the condition of solitude of the hero, his forced inactivity that, during the events narrated, led him to make choices "investigative" risky assets for her safety. The protagonist a bit random and a bit of curiosity and affection for the little beast, will find himself at the Centre of a network of mysterious disappearances, that would lead him to experience emotions and adventures until then don't try in his ordinary life as a clerk. The narrative begins in an ironic way to be dyed yellow, until gradually the tones of a thriller.