Ipotesi di una sconfitta - 9788806228859

Ipotesi di una sconfitta: Da bambino Giorgio Falco amava la divisa da autista degli autobus, che il padre indossava ogni giorno per andare al lavoro, tanto che a Carnevale voleva vestirsi come lui, anziché da Zorro, chissà se per emularlo o demolirlo. Questo romanzo autobiografico non può che cominciare così, con la storia del padre: solo raccontando l'epopea novecentesca del lavoro come elevazione sociale, come salvezza, Falco ne può testimoniare il graduale disfacimento, attraverso le proprie innumerevoli esperienze professionali, cominciate durante il liceo per pagarsi una vacanza mai fatta. Operaio stagionale in una fabbrica di spinette che raffigurano cantanti pop, il papa e Gesù, per 5 lire al pezzo. Venditore della scopa di saggina nera jugoslava, mentre in Jugoslavia imperversava la guerra. Aspirante imprenditore di un'agenzia che organizza «eventi deprimenti per le élite». Redattore di finte lettere di risposta ai reclami dei clienti. Una lunga catena di lavori iniziati e persi, che lo conduce alla scelta radicale di mantenersi con le scommesse sportive. È la fine, o solo l'inizio. Perché questa è anche la storia - intima, chirurgica, persino comica - di un lento apprendistato per diventare scrittore. E di come possa vivere un uomo incapace di adattarsi.
As a child Giorgio Falco loved the bus driver's uniform, which his father wore every day to go to work, so much so that at Carnival he wanted to dress like him, instead of Zorro, who knows if to emulate or demolish it. This autobiographical novel can only begin like this, with the story of his father: only by telling the twentieth-century epic of work as a social elevation, as salvation, Falco can testify to its gradual disintegration, through its countless professional experiences, start in high school to pay for a holiday never made. Seasonal worker in a factory of thorns depicting pop singers, the pope and Jesus, for 5 lres per piece. Seller of the broom of black Yugoslav essay, while in Yugoslavia war raged. Aspiring entrepreneur of an agency that organizes 'depressing events for the elites'. Editor of fake letters of response to customer complaints. A long chain of jobs started and lost, leading him to the radical choice to stay with sports betting. It's the end, or just the beginning. Because this is also the story - intimate, surgical, even comical - of a slow apprenticeship to become a writer. And how a man unable to adapt can live.