Sfiga. Vol. 2: La rassegnazione. - 9788804404958

Sfiga. Vol. 2: La rassegnazione.: Nel loro libro precedente, il fortunato (si fa per dire) Sfiga, se la conosci la educhi, gli autori avevano rivoluzionato l'approccio a questo delicato aspetto della vita dell'uomo, sia dal punto di vista metodologico, applicando al tema il rigore della scienza, sia da quello esistenziale, insegnando alla mesta legione del popolo sfigato quella dignità e fierezza che esso ignorava. Infatti: stulti timent sphigam, sapientes ferunt, gli sciocchi temono la sfiga, i saggi la sopportano! Alla chiarezza di pensiero degli autori si deve la formulazione di alcune verità elementari da cui lo sfigato colto e avvertito non potrà più prescindere: la sfiga non è una malattia, non è quindi ereditaria e non è contagiosa. La sfiga è diversa dalla sfortuna e dalla jettatura. Quindi toccare ferro, palle, corna e amuleti non serve a niente. Il popolo sfigato ha bisogno di razionali norme di comportamento, non di oscure superstizioni. Che voi soffriate di sfiga strisciante, galoppante o ciclica o che addirittura siate vittima della recente, temutissima «ipersfiga», questo manuale, con l'ampia, esauriente casistica e i consigli semplici e chiari, vi aprirà sempre una via di scampo. Che esercitiate la professione di accalappiacani o di agente di cambio, di cubista in discoteca o di bancario, di pianista o di deltaplanista, grazie a Sfiga 2: no problem non vi lascerete mai più cogliere impreparati! Lanciarsi dal trampolino di 70 metri con gli sci da fondo, imbattersi in uno squalo tigre al largo di Rapallo, sognare di avere rapporti sessuali con Giucas Casella o Rosy Bindi, beccarsi una malattia tropicale senza essersi mai mossi da Golasecca, essere affetti dalla sindrome di Masini: questi e altri piccoli incidenti, lungi dal non capitarvi più, colpiranno uomini e donne (i nostri osservatori registrano un preoccupante incremento del tasso di sfiga nel gentil sesso) saldi e attrezzati a resistere. Perché, come dicevano i nostri padri: sphiga graffius nocet quidquid inexpertum accidit, l'evento sfigato più gravemente nuoce quando colpisce un inconsapevole.