Esperienza come forma. Le poetiche del Comportamento in Italia negli anni Settanta - 9788869233869

Esperienza come forma. Le poetiche del Comportamento in Italia negli anni Settanta: Il termine "comportamento" entra ufficialmente nella storia dell'arte italiana con la proposta critica formulata da Francesco Arcangeli e Renato Barilli per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia del 1972. Questa nozione indica l'insieme delle pratiche estetiche incentrate sul rapporto tra l'uomo e l'ambiente emerse sul finire degli anni Sessanta - Antiform, Body Art, Conceptual Art, Land Art, Arte Povera - e assume rispetto a esse un ruolo di sistemazione teorica. L'agire dell'artista, l'esercizio di facoltà fisiche e mentali, costituisce infatti il denominatore comune a tutte queste esperienze, tese a evidenziare la natura "transattiva" dell'esserci, l'indissolubile legame esistente tra individuo e mondo. Applicando gli strumenti della fenomenologia critica, Pasquale Fameli prende in esame i precetti teorici dell'Arte Povera e li rapporta alle soluzioni messe a punto dai suoi esponenti, indagandone le relazioni con le coeve esperienze internazionali. Compiendo una ricognizione ad ampio raggio degli artisti attivi in Italia tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta, l'autore traccia un articolato percorso tra le poetiche del Comportamento, individuando strategie e modalità operative alternative a quelle poveriste, al fine di restituire la varietà e la vitalità estetica di quella fertile stagione. Pasquale Fameli (1986) è assegnista di ricerca presso il Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna, dove ha conseguito il dottorato in Arti Visive, Performative e Mediali. I suoi studi vertono attualmente sulle relazioni tra poetiche ed estetiche contempo
The term "behavior" officially enters the history of Italian art with the critical proposal formulated by Francesco Arcangeli and Renato Barilli for the Italian Pavilion of the Venice Biennale of 1972. This notion indicates the set of aesthetic practices centered on the relationship between man and the environment that emerged in the late 1960s - Antiform, Body Art, Conceptual Art, Land Art, Art Povera - and assumes a theoretical accommodation role. The artist's action, the exercise of physical and mental faculties, is in fact the common denominator to all these experiences, to highlight the "transactive" nature of being there, the indissoluble bond between individual and world. Applying the tools of critical phenomenology, Pasquale Fameli examines the theoretical precepts of the Poor Art and relates them to the solutions developed by its exponents, investigating their relations with contemporary international experiences. Performing a wide-ranging reconnaissance of artists active in Italy in the late 1960s and early 1970s, the author traces an articulated path between the poetics of Behavior, identifying strategies and operating modes alternative to those poor people, in order to restore the variety and aesthetic vitality of that fertile season. Pasquale Fameli (1986) is a research fellow in the Department of Arts at the University of Bologna, where he holds a doctorate in Visual, Performative and Medial Arts. His studies are currently focusing on the relationship between poetics and aesthetics at the same time