Da vicino nessuno è normale. Giusy e il punto di non ritorno - 9788863000054

Da vicino nessuno è normale. Giusy e il punto di non ritorno: La concezione della malattia mentale in realtà non è mai mutata completamente, neppure dopo la legge Basaglia del 1978. La storia di Giusy Fasolo ce lo insegna, dandoci le colpe che abbiamo, privandoci dei paraventi dietro i quali noi del settore della psichiatria e della psicologia spesso ancora oggi ci nascondiamo. Tracciata, così, la nostra prima colpa. Il disavanzo tra malattia e umanità, relativamente a due fronti che vedono contrapposti chi ritiene di avere il compito di "sostenere clinicamente la patologia psichiatrica" e chi pensa di dover difendere la dignità di colui che viene etichettato come disagiato, in realtà fa ancora fatica a trovare compensazione, se non una unione concettuale. Vi sono taluni operatori che guardano al soggetto pensando prima alla nomenclatura del suo disagio psichico e poi, eventualmente e se resta tempo, all'umanità calpestata che smette di assumere le forme di dignità, diritto e voce. E qui è necessario assumersi una seconda colpa. Il malato mentale è spesso considerato - prima ancora di essere una persona solo un oggetto che procura fastidio, un successo o un non successo terapeutico.
The conception of mental illness actually never changed completely, even after the law Basaglia of 1978. The story of Giusy Faiz teaches us, giving us the faults we have, taking away of screens behind which we in the field of Psychiatry and psychology often still today we hide. Drawn, so our first blame. The deficit between disease and humanity, with respect to two opposing faces they see who believes it has the task of "supporting clinically psychiatric pathology" and those who think they have to defend the dignity of one who is labeled as needy, actually still struggle to get compensation, but a conceptual Union. There are some operators who look to the topic thinking before his nomenclature and mental illness and then possibly and if there is time, humanity trampled who quit taking the forms of dignity, right and voice. And here you have to take a second fault. The mental patient is often considered-even before being a person-just an object that cause discomfort, a success or a non therapeutic success.