Gli inviati di Mussolini. I corrispondenti di guerra 1940-1943 - 9788842557036

Gli inviati di Mussolini. I corrispondenti di guerra 1940-1943: «Se vi volessi male, sapete cosa vi augurerei? Di fare il corrispondente di guerra in una campagna nazionale. Dico nazionale, perché nessuna autorità militare straniera, amica o nemica che fosse, ci ha mai trattato come fanno i nostri, militari e civili.» Indro Montanelli. Alla vigilia della Seconda guerra mondiale, Mussolini decide che gli inviati dei giornali siano richiamati alle armi e inquadrati in nuclei. Il suo modello è quello tedesco delle Propagandakompanie, ma la versione italiana dei giornalisti-soldati resta lontana dall'originale della Wehrmacht. Il risultato, infatti, è un conflitto permanente tra autorità politica (ministero della Cultura popolare), militare (Comando supremo, ministeri della Guerra, della Marina e dell'Aeronautica, comandi locali) e direzioni dei singoli quotidiani, per la gestione, l'orientamento e la censura dei giornalisti. Indro Montanelli, Dino Buzzati, Curzio Malaparte, Paolo Monelli e tanti loro colleghi, più o meno noti, devono indossare la divisa e destreggiarsi in una giungla di ordini e divieti, per cercare di raccontare la guerra agli italiani.
"If you want to hurt, you know what I wish? To make the war correspondent in a national campaign. I say foreign military authorities, because no national, friend or enemy it was, we were never treated as do our, military and civilian. " Indro Montanelli. On the eve of World War II, Mussolini decides that the envoys of the newspapers are called to arms and framed in nuclei. Its model is to One, but the German version of journalists-soldiers is still far off from the original in the Wehrmacht. The result is a permanent conflict between political authorities (Ministry of popular culture), military (Supreme command, the ministries of war, Navy and air force, local commands) and directions of individual newspapers, for the management, the orientation and censorship of journalists. Indro Montanelli, Dino Buzzati, Curzio Malaparte, Paolo Monelli and many of their colleagues, more or less known, have to wear the uniform and messing around in a jungle of orders and prohibitions, to try to tell the war to the Italians.