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Echi e tuoni della Serenissima. La musica di Giuseppe Cervellini (1744-1824) «Abate Irriverente» tra il Friuli e la Venezia Giulia napoleonica - 9788890883705

di Massimo Favento edito da Lumen Harmonicum, 2013

Informazioni bibliografiche del Libro

  • Titolo del Libro: Echi e tuoni della Serenissima. La musica di Giuseppe Cervellini (1744-1824) «Abate Irriverente» tra il Friuli e la Venezia Giulia napoleonica
  • AutoreMassimo Favento
  • Editore: Lumen Harmonicum
  • Collana: Profili musicali , Nr. 2
  • Data di Pubblicazione: 2013
  • Genere: musica
  • Pagine: 184
  • ISBN-10: 8890883707
  • ISBN-13:  9788890883705

 

Echi e tuoni della Serenissima. La musica di Giuseppe Cervellini (1744-1824) «Abate Irriverente» tra il Friuli e la Venezia Giulia napoleonica: L'idea è quella di porre una lente d'ingrandimento sulle quotidianità di Giuseppe Cervellini (1744-1824), abate e musicista veneto, poeta d'occasione, teatrante, organista, violinista, maestro di cappella e precettore tra il Friuli, la Venezia Giulia, Paesi e città d'Oltralpe (sicuramente Salisburgo, Dresda e Varsavia), nel difficile periodo della caduta di Venezia sotto la furia del ciclone napoleonico, spartiacque culturale, se non artistico, tra i Lumi della Ragione settecentesca, la Wiener Klassik di Haydn e Beethoven, e il materializzarsi dei primi sintomi del Romanticismo ottocentesco ancora da inventare. "Convienmi seguir la Musica de' vivi, sebben più di buona voglia seguirei quella de' Morti..." confessava Cervellini con molta onestà, anche se nell'intimo del rapporto epistolare, all'affezionatissimo Padre Martini, vate e luminare bolognese, maestro negli stessi anni di Wolfgang Amadeus Mozart. Esponente di una ricca ed ultima generazione di artisti della Serenissima che riusciva ancora a tenere banco in tutta Europa tra corti reali, palazzi principeschi, teatri e orchestre di giro, difese la normalità della sua professione con un sano e robusto spirito ribelle.
The idea is to put a magnifying glass on the daily life of Joseph Castaneda (1744-1824), Abbot and Venetian musician, poet, Thespian, organist, violinist, maestro di cappella and Preceptor between Friuli, Venezia Giulia, villages and towns across the Alps (surely Salzburg, Dresden and Warsaw), during the difficult period of the fall of Venice under the fury of the storm, if not artistic, cultural divide among the light of reason, the Wiener Klassik of Haydn and Beethoven, and the nineteenth-century romanticism onset materialize yet to be invented. "Needs must follow the music of ' live, though more than good will follow that of the dead ..." confessed Castaneda with much honesty, although in the intimacy of the relationship by mail to fond of Padre Martini, poet and luminary bolognese, master in the same years by Wolfgang Amadeus Mozart. Exponent of a rich and latest generation of artists of the Serenissima was again successful at keeping tour throughout Europe between Royal courts, princely palaces, theatres and orchestras, defended the normalcy of his profession with a healthy and robust rebel spirit.

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