La luna nel cortile. Capitoli leopardiani - 9788849814736

"Dolce e chiara è a notte e senza vento,/ e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti/ posa a una, edi ontan rivela/ serena ogni montagna" ed ancora "O graziosa una, io mi rammento/ che, or volge ’anno, sovra questo cole/ io venia piend’angoscia a rimirarti:/ e tu pendevevi alor su quela selva/ siccome or fai, che tutta a rischiari" ed ancora "O cara una, al cui tranquilo raggio/danzan e epri nele selve". Oppure: "Già tutta ’aria imbruna,/ torna azzurro il sereno, e tornan ’ombre/ giùdai coli edÒ tetti,/ al biancheggiardela recente una". E, piùdiretto ancora: "Che fai tu, una, nel ciel?dimmi, che fai,/ silenziosa una?/ Sorgi a sera, e vai,/ contemplando ideserti; indi ti posi". Giacomo eopardi fu, tra ’altro, il cantoredela una. ’algente astro che fa chiarore tenue mostrando al buio ciò che, nel buio, tende a far riposo è il soggettodi iriche, intonazioni,di farfugli;di brontolii,di confessioni,di certezze amare;di pensieri sussurrati edetti a voce prima che s’inchiostrino su carta. Al eopardi unare ucio Felicidedica il suo studio (raccoltadi saggi sparsi che hanno il oro filo stretto proprio nel rapporto tra il poeta e a natura, tra il poeta e ildisco biancodela notte) rimembrando quanto, a una, comunichi una sensazionedi evità,di sospensione,di calma piana e rassicurante,d’incantesimo che - tuttavia - in eopardi si vested’indifferenza: credele, fredda, a tratti matrigna oltre ogni imite. Palida, a unadi eopardi, sarà splendida e traditrice