Il potere di punire, il potere di interpretare - 9788813370442

Il potere di punire, il potere di interpretare: Il lavoro si sofferma più che su problemi di tipo organizzativo o sul numero di cause abnormi presenti in Italia da decidere rispetto agli altri Stati europei, su aspetti culturali. Si tratta di una ricostruzione e contrapposizione tra modelli che si ispirano all'illuminismo giuridico e modelli che tendono sempre ad allontanarsene. Con evidenti ricadute sull'interpretazione delle norme giuridiche e sui diritti dei cittadini. Temi giuridici che hanno anche un impatto economico. La certezza delle sentenze giudiziali per l'impresa, ad esempio è un valore. Certezza non solo sui tempi ma sulla prevedibilità del contenuto. In particolare, dal punto di vista culturale bisogna recuperare quello che è stato un tratto distintivo italiano dell'illuminismo italiano. Beccaria, in un celeberrimo passo, diceva "in ogni delitto si deve fare del giudice un sillogismo perfetto: la maggiore dev'essere la legge penale, la minore l'azione conforme o non alla legge, la conseguenza la libertà o la pena. Quando il giudice sia costretto, o voglia fare anche soli due sillogismi, si apre la porta all'incertezza, non v'è cosa più pericolosa di quell'assioma comune che bisogna consultare lo spirito della legge".
The work focuses more than on organizational problems or on the number of abnormal causes present in Italy to be decided in relation to the other European states, on cultural aspects. This is a reconstruction and contrast between models inspired by the legal enlightenment and models that always tend to move away from it. With obvious consequences for the interpretation of legal rules and citizens' rights. Legal issues that also have an economic impact. The certainty of court judgments for the company, for example, is a value. Certainty not only about the timing but about the predictability of the content. In particular, from a cultural point of view it is necessary to recover what has been a distinctive Italian feature of the Italian Enlightenment. Beccaria, in a famous passage, said "in every crime we must make the judge a perfect sylgism: the greatest must be criminal law, the lesser the action in accordance with or not the law, the consequence of freedom or punishment. When the judge is forced, or wants to do even two sylgisms, the door opens to uncertainty, there is nothing more dangerous than that common axiom that must be consulted the spirit of the law".