L'irriverente. Memorie di un cronista - 9788804718345

L'irriverente. Memorie di un cronista: Molto si sa del Vittorio Feltri giornalista e della lunga e fortunata carriera che lo ha visto passare da un piccolo giornale di provincia al «Corriere della Sera», fino a diventare direttore di testate come «Libero» e «il Giornale» che, sotto la sua dirompente conduzione, si sono affermate tra i quotidiani più letti in Italia. Meno noti, invece, sono alcuni aspetti della sua vita privata e del suo carattere, perché tenuti gelosamente nascosti dietro l'immagine battagliera e spesso cinica che il direttore mostra in pubblico. Attraverso il racconto di amicizie indelebili strette nel corso degli anni e di aneddoti divertenti, "L'irriverente" svela un Feltri inconsueto e inaspettato: lo scopriamo involontario autore di un verso di Giorgio Gaber, oppure impegnato in chiassose partite a biliardo insieme a Nicola Trussardi negli anni dell'adolescenza o, ancora, votato a riportare sulla retta via il «fuoriclasse» amante del sushi Alberto Ronchey, che convertirà alla pastasciutta. Tanti sono anche i ricordi che lo legano a colleghi diventati poi veri amici, a partire dai direttori del «Corriere della Sera» Franco Di Bella e Piero Ostellino, fino all'inimitabile Gianni Brera - giornalista «massiccio, ricco e appassionato» -, che celebrò il loro incontro stappando una bottiglia di Grignolino. E ancora si avverte bruciare, in queste brevi pagine scritte a distanza di anni, l'indignazione per le vicende giudiziarie che coinvolsero Enzo Tortora e Angelo Rizzoli, ai quali Feltri non fece mai mancare il proprio sostegno pubblico e privato. Il tono impertinente e ironico che sempre vena i
Much is known about the Journalist Vittorio Feltri and the long and successful career that saw him go from a small provincial newspaper to the "Corriere della Sera", to become editor of newspapers such as "Libero" and "the Journal" which, under his disruptive management, have established themselves as one of the most read newspapers in Italy. Less well known, however, are some aspects of his private life and character, because they kept jealously hidden behind the battle-hardened and often cynical image that the director shows in public. Through the story of indelible friendships close over the years and funny anecdotes, "The Irreverent" reveals an unusual and unexpected Feltri: we discover him involuntary author of a verse by Giorgio Gaber, or engaged in boisterous matches at together with Nicola Trussardi in his teens or, again, voted to bring back the "superstar" sushi lover Alberto Ronchey, who will convert to pastasciutta. There are also many memories that bind him to colleagues who have become true friends, from the directors of the "Corriere della Sera" Franco Di Bella and Piero Ostellino, to the inimitable Gianni Brera - journalist "massive, rich and passionate" - who celebrated their meeting by uncorking a bottle of Grignolino. And yet, in these short pages written years later, the indignation over the judicial events involving Enzo Tortora and Angelo Rizzoli, to which Feltri never lacked his public and private support. The cheeky and ironic tone that always veins