Dante ghibellino - 9788865425411

Dante ghibellino: I due saggi che compongono il volume sono tra loro legati dal comune impegno a riconsiderare la scelta politica di Dante in favore dell'impero. Il primo, Dante ghibellino, muove dal fatto che nel Dante degli anni fiorentini precedenti l'esilio manca, in maniera abbastanza sorprendente alla luce dell'opinione vulgata, ogni dichiarazione o prova di un'esplicita fede guelfa e di un'adesione all'ideologia 'comunale' che aveva in Brunetto Latini il suo principale esponente. Così, l'altrettanto sorprendente e combattivo entusiasmo nei confronti di Federico II e di Manfredi nel De vulgari eloquentia, negli anni immediatamente successivi all'esilio, non può essere messo in diretta contraddizione con una precedente stagione di segno opposto, ma appare semmai come l'erompere improvviso ma coerente di una scelta di fondo che avrà sviluppi ulteriori, sino alla sua definizione ultima nella Monarchia. Il secondo saggio, nato come 'lettura' del canto sesto del Paradiso dedicato alla figura di Giustiniano e alla centralità di una nozione dell'Impero quale 'universo giuridico', si sofferma su due nodi particolari ai quali Dante ha dedicato ampie riflessioni: il rapporto tra l'Impero e la Chiesa, e quello tra il diritto e la guerra, che nella storia del mondo solo il 'volo dell'aquila', cioè la storia di Roma prima repubblicana e poi imperiale, è riuscito a stringere positivamente in un sol nodo.
The two essays that make up the book are bound by the common commitment to reconsider Dante's political choice in favor of the empire. The first, Dante Ghibellino, moves from the fact that in the Dante of the pre-exile Florentine years, the exile lacks, quite surprisingly in the light of the vulgate opinion, any statement or evidence of an explicit Guelph faith and adherence to ideology ' "I'm not sure if I'm a latina man," he said. Thus, the equally surprising and combative enthusiasm towards Frederick II and Manfredi in the De vulgari eloquentia, in the years immediately following the exile, cannot be put in direct contradiction with a previous season of sign opposite, but it appears if anything as the sudden but coherent outburst of a fundamental choice that will have further developments, up to its last definition in the Monarchy. The second essay, born as a 'reading' of the sixth song of Paradisededicated to the figure of Justinian and the centrality of a notion of the Empire as a 'legal universe', focuses on two particular nodes to which Dante has devoted ample reflections: the report between the Empire and the Church, and that between law and war, which in the history of the world only the 'flight of the eagle', that is, the history of Rome first republican and then imperial, managed to tighten positively in one node.