Città e memoria come strumenti del progetto - 9788882731526

Città e memoria come strumenti del progetto: "Ha senso pensare che l'architettura possa esprimere oggi una sua cultura specifica e che questa possa ancora basarsi sullo studio aggiornato delle città e sulla rivisitazione della propria storia? Credere, insomma, che l'architettura e la città siano indissolubilmente legate e che, ancora oggi, dal loro rapporto rinnovato, possano svilupparsi teorie specifiche in grado di sottrarre il lavoro degli architetti dal dominio del gusto o del puro arbitrio? Io penso di sì e 'Città e Memoria' va letto come un contributo in questa direzione. L'architettura vive oggi un momento difficile, stretta com'è tra una pratica corrente sempre più marginale e l'aureo isolamento delle sue manifestazioni più 'elevate'. Ricostruirne la necessità rispetto a quel paesaggio urbano che, oggi come ieri, costituisce il suo sfondo più importante è un obiettivo non secondario che potrebbe coincidere con la sopravvivenza stessa di un mestiere del quale c'è chi predice la fine. Significa proporre, per l'architettura, una nuova idea di qualità che sia condivisibile e verificabile nei suoi effetti, cioè nella capacità di migliorare i luoghi in cui viviamo." (Alberto Ferlenga)
"It makes sense to think that architecture can express today its specific culture and that this may still be based on the study of the city and the retelling of her story? Believing that architecture and the city are inextricably linked and that, even today, by their renewed relationship, can develop specific theories can subtract the work of architects from the Dominion of taste or the sheer will? I think it's city and memory ' should read as a contribution in this direction. The architecture is currently experiencing a difficult moment, squeezed as it is between a practice increasingly marginal and the isolation of its manifestations more ' high ' aureus. Reconstruct the need compared to the urban landscape that, today as yesterday, it became his most important background is a secondary goal that could coincide with the very survival of a profession where there are those who predict the end. Means proposing, for architecture, a new concept of quality that is acceptable and verifiable in its effect, namely the ability to improve the places where we live. " (Alberto Ferlenga)