Permesso di soggiorno - 9788823014756

Permesso di soggiorno: Queste sedici storie, racco tate da alcuni tra i più significativi scrittori migrano che scrivono in lingua italiana, tutti residenti nel nostro paese, vogliono e sere uno sguardo a più occhi e a più vo sull'Italia di oggi. Ne scaturisce uno scenario spietato, a volte molto amaro, dove gli "italiani brava gente" spesso ne escono con le ossa rotte. Come scrive Enrico Panini nella prefazione, con intento fortemente politico: "In attesa di una piena e definitiva cittadinanza la scrittura diventa un luogo di accoglienza e integrazione fondamentale. Tanto più che in questo volume gli stranieri sono i soggetti e non solo l'oggetto del racconto, affermano cioè un protagonismo, nella scrittura, che non sempre la nostra società riconosce loro. Non è neanche da sottovalutare il fatto che essi scrivono in italiano: vorrà pure dire qualcosa, questo, se l'uso e il possesso di una lingua sono elementi d'integrazione fondamentale. I temi sono i più diversi, si va dalla condizione di sradicamento sociale e culturale, al lavoro assoggettato e sfruttato, fino a tematiche più private, oppure simboliche legate alle culture di riferimento. Ai racconti degli scrittori stranieri che scrivono in lingua italiana fa da "controcanto" una sequenza di immagini del fotografo Mario Dondero, che ritrae gli emigrati nostri, italiani, degli anni cinquanta e sessanta.
These sixteen stories, r tate by some of the most significant writers migrate who write in Italian, all residing in our country, want and most evenings a look at eyes and more vo on the Italy of today. The result is a scenario ruthless, sometimes very bitter, where "italiani brava gente" often come up with broken bones. As he writes in the preface, strongly political intent Rolls Henry: "waiting for a full and definitive nationality writing becomes a place of reception and integration essential. Especially since this volume foreigners are the subjects and not just the subject of the story, claiming a protagonism, in Scripture, which do not always our company recognizes them. Nor is it to underestimate the fact that they write in Italian: will say something, that, if the use and possession of a language are fundamental elements of integration. The themes are diverse, ranging from social and cultural uprooting, work condition subject and exploited, until more private or symbolic themes related to the cultures of reference. Tales of foreign writers who write in Italian is the "controcanto" a slide show by photographer Mario Dondero, who portrays our emigrants, Italians, in the 1950s and 1960s.