L'età delle migrazioni forzate. Esodi e deportazioni in Europa 1853-1953 - 9788815234667

L'età delle migrazioni forzate. Esodi e deportazioni in Europa 1853-1953: Fra la guerra di Crimea e la morte di Stalin (1853-1953) circa trenta milioni di persone in Europa furono vittime di migrazioni forzate: intere popolazioni vennero espulse, deportate e ricollocate altrove, o costrette a emigrare. Il fenomeno interessò in particolare quell'"Europa di mezzo" divisa fino alla Prima guerra mondiale fra gli imperi zarista, tedesco, asburgico e ottomano e si concentrò soprattutto nella prima metà del Novecento, a partire dalle guerre balcaniche, raggiungendo il suo culmine per opera dei due grandi regimi totalitari sovietico e nazista. Con un amplissimo raggio d'osservazione, che va dalla Russia asiatica ai profughi istriani di casa nostra, il volume affronta per la prima volta in maniera complessiva questo drammatico fenomeno che, spesso intrecciandosi a pratiche di pulizia etnica e a episodi di sterminio, ha accompagnato la faticosa e sanguinosa riconfigurazione dell'Europa e dei suoi confini nel corso del Ventesimo secolo.
Among the Crimean War and Stalin's death (1853-1953) about thirty million people in Europe were victims of forced migration: entire populations were expelled, deported and relocated elsewhere, or forced to emigrate. The phenomenon concerned in particular that "Middle Europe" divided up to the first world war between Tsarist Empires, Habsburg and Ottoman and German, concentrated especially in the first half of the 20th century, from the Balkan wars, reaching its peak by the two great totalitarian Soviet and Nazi. With a vast range of observation, ranging from Asian Russia Istrian refugees in our House, the volume addresses for the first time comprehensively this dramatic phenomenon, often interwoven with ethnic cleansing and extermination episodes, accompanied the arduous and bloody reconfiguration of Europe and its borders during the 20th century.