Il piacere dello sguardo. Per una cosmologia della visione - 9788878015722

Il piacere dello sguardo. Per una cosmologia della visione: Nell'occhio, inteso come punto luce del nostro Essere, prendono forma personificazioni mitiche astrali: corrispondenze arcaiche remote che serbano ricette alchemiche antiche, utili e benefiche sia per la distillazione dello sguardo sia per la trasmutazione aurea della psiche. L'occhio si fa, dunque, ventre creativo, dove fermentano e affiorano tracce primitive, orme originarie, immagini archetipiche con le quali e attraverso le quali l'uomo - procedendo per mìmesis, muovendosi per iocus e operando per affinità simbolica - interagisce, raffinando e sublimando la propria Anima. Ma come si gioca il corpo a corpo sibaritico e sintetico della Visione? Come porre le immagini percepite in relazione con la profondità inconscia? E come farle aderire all'Anima dell'uomo? A questi interrogativi si è voluto dare risposta, facendo appello alla mitologia e all'Arte - alla prosa, alla poesia, al cinema, alla pittura, alla danza e alla musica in particolare - con l'intento di fare emergere la Forza e la Bellezza della percezione. Qualità e caratteristiche che meritano di essere riconsiderate e rivalutate, se si vuole promuovere una rinascenza dello sguardo. Condizione, quest'ultima, indispensabile per approdare a un'autentica Visione capace di dialogare con le istanze profonde della psiche, nel tentativo di sottrarci all'ossessione contemporanea della visibilità che ci rende, sostanzialmente, invisibili a noi stessi. Prefazione di Claudio Bonvecchio.
In the eye, as a light point of our being, take shape personifications Astral remote mythical archaic ancient alchemical recipes: matches are bound, useful and beneficial both for the distillation of the gaze either to the transmutation aurea of the psyche. The eye becomes, therefore, a creative belly, where ferment and primitive tracks emerge, orme originating, archetypal images with which and through which the man-proceeding to mimesis, moving to locus and working for symbolic-affinity interacts, refining and sublimating one's soul. But how to play the sybaritic melee synthetic vision? How to lay images perceived in relation with the unconscious depths? And how to make them adhere to the soul of man? To these questions we wanted to answer, by appealing to the mythology and art-prose, poetry, film, painting, dance and music in particular-with the intent to bring out the power and beauty of perception. Qualities and characteristics which deserve to be reconsidered and reassessed, if you want to foster a rebirth of the look. The latter condition, it indispensable to arrive at an authentic vision able to communicate with instances of psyche in an attempt to evade the contemporary obsession with the visibility that makes us essentially invisible to us themselves. Preface by Claudio Ballantyne.