Chi non ha avuto perdono - 9788895233611

Chi non ha avuto perdono: Le poesie di Aldo Ferraris hanno bisogno di spazio, fisicamente restano sospese in alto sulla pagina, frammenti di vetro uniti dalla sintassi. Il bianco è un confine che si fa laguna, entrando tra le parole, dividendosi in tanti canali, avvolgendo sostantivi e verbi, aggettivi e avverbi, rimanendo in comunicazione per dare corpo ai versi. Le parole ricorrenti nelle poesie di Ferraris sono sole, cielo, fumo, luce, ma non hanno nulla di mistico, sono invece un canto di vita, tenero, che cercano malinconicamente di "correggere l'imperfezione del mondo". Nei versi di Ferraris si rincorrono parole fatte di corpi che, nell'urtarsi, diventano impalpabili per somigliare maggiormente a ciò che ricordi la vita e quello che viene dopo. Sono posti di ristoro, soste necessarie per chi vive il continuo esilio dell'esistenza. Ogni oggetto, cosa, respiro diventa necessità, punto di riparo per nascondere la paura in una sorta di "penombra dell'infanzia".
The poems of Aldo Ferraris need space, physically remain suspended in the top of the page, United glass fragments from the syntax. White is a boundary that becomes lagoon, entering between words, splitting into many channels, wrapping nouns and verbs, adjectives and adverbs, by remaining in communication to give body to the verses. Recurring words in the poems of Ferraris are Sun, sky, smoke, light, but have nothing mystical, are instead a song of life, tender, looking wistfully to "correct the imperfection of the world". In the verses of Ferraris are words made of bodies, most closely resemble the impalpable collide, they become what they remember the life and what comes next. Are aid stations, rest stops are required for those who live the continued exile of existence. Every object, thing, breathing becomes necessity, shelter to hide the fear in a kind of "twilight of childhood".