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Il montaggio sacrificale delle immagini e il retaggio rituale dell'opera d'arte. Ejzenstejn, Warbug e Bataille - 9788854891616
di Giovanni Festa edito da Aracne, 2017
- Prezzo di Copertina: € 30.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Il montaggio sacrificale delle immagini e il retaggio rituale dell'opera d'arte. Ejzenstejn, Warbug e Bataille
- Autore: Giovanni Festa
- Editore: Aracne
- Collana: DiArte , Nr. 7
- Data di Pubblicazione: 2017
- Genere: SCIENZE SOCIALI
- Argomenti : Bataille, Georges Ejzenstejn, Sergej M. Warburg, Aby
- Pagine: 628
- Dimensioni mm: 210 x 0 x 0
- ISBN-10: 8854891614
- ISBN-13: 9788854891616
Il montaggio sacrificale delle immagini e il retaggio rituale dell'opera d'arte. Ejzenstejn, Warbug e Bataille: Che cos'è il montaggio sacrificale delle immagini? Perché troverebbe in Messico (inteso, più che come territorio geografico, come spazio dell'immaginario) un luogo di applicazione privilegiato? Quali sono le relazioni che legano Ejzenstejn, Warburg e Bataille a questo "crocicchio di vie" e quali le "attrazioni" e connessioni dei tre autori fra loro? E perché definiamo sacrificale il particolare tipo di montaggio utilizzato in "¡Que viva México!" e nella prassi cinematografica del primo, in "Mnemosyne" e nel "Rituale del serpente" del secondo, in "Documents" e nei romanzi del terzo? A queste domande risponde il testo, che vuole essere, insieme, un viaggio attraverso un territorio (il Messico azteco e amerindiano) e l'analisi di una pratica operativa (il montaggio inteso come movimento di pensiero e strumento operativo di conoscenza) e termina con la sovraimpressione a "palinsesto" dei tre autori attraverso concetti come pathos, estasi, rituale, linea serpentina, pittogramma, sacrificio. Prefazione di Bruno Roberti.
What is sacrificial image editing? Why would it find mexico (understood, more than geographical territory, as a space of the imaginary) a privileged place of application? What are the relationships that link Ejzenstejn, Warburg and Bataille to this "crossroads of streets" and what are the "attractions" and connections of the three authors with each other? And why do we call the particular type of editing used in "Que viva México!" and in the cinematic practice of the first, in "Mnemosyne" and in the "Ritual of the Snake" of the second, in "Documents" and in the novels of the third? These questions are answered by the text, which wants to be, together, a journey through a territory (Aztec and Amerindian Mexico) and the analysis of an operational practice (assembly intended as a movement of thought and operational tool of knowledge) and ends with the "palinsesto" overlay of the three authors through concepts such as pathos, ecstasy, ritual, serpentine line, pictogram, sacrifice. Foreword by Bruno Roberti.
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Il cavaliere e la donzella. Itinerari labirintici di un archetipo figurativo
libro di Festa Giovanni
edizioni Aracne
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