Ipazia di Alessandria e altre storie - 9788869542480

Ipazia di Alessandria e altre storie: "Le suggestioni, che Vincenzo Fiaschitello ci trasmette in questi otto racconti, sono assolutamente concrete e insieme affascinanti, come nelle precedenti raccolte di poesie e di prose, segno indubitabile di una incantevole stagione di vigore creativo rivelatosi in appena un pugno di anni, dopo un lunghissimo periodo di silenzio dalla prima silloge poetica dei primi anni 90. Due sono gli aspetti essenziali che caratterizzano questi racconti. In primo luogo l'Autore intende dare luce, concretezza, vitalità e spazio a personaggi minori o dimenticati, personaggi passati come fantasmi sulla scena della storia quasi soltanto per nome, come è il caso di Adeodato, il figlio di Sant'Agostino, e della donna che il santo tenne per lunghi anni quale concubina, senza poterla sposare. Le poche volte cui accenna a lei, non pronuncia nemmeno il nome, accontentandosi di indicarla come "illa". La stessa scelta riguarda un altro personaggio, un'altra donna, Ipazia di Alessandria, per la quale l'Autore ricostruisce il clima culturale complesso in cui tragicamente si muove. Fin qui si è sul piano della concretezza, della realtà storica perché tali personaggi sono veri, pur se appena fugaci ombre, non sono prodotti della fantasia. In secondo luogo l'Autore mira a dotare di attendibilità, di vita verosimile, i personaggi lasciati in ombra dalla storia, con la conseguenza che il lavoro scaturito da questa operazione non si qualifica affatto come ricerca storica, né rientra in quel tipo di storia alternativa chiamata "ucronia", ma nel modello letterario che conosciamo come "racconto"..." (Stefania
"The suggestions, which Vincenzo Fiaschitello conveys to us in these eight stories, are absolutely concrete and at the most fascinating, as in previous collections of poems and prose, an undoubted sign of an enchanting season of creative vigour that turned out in just a handful of years, after a very long period of silence from the first poetic syllable of the early 90s. There are two essential aspects that characterize these stories. First, the Author intends to give light, concreteness, vitality and space to minor or forgotten characters, characters passed as ghosts on the scene of history almost only by name, as is the case of Adeodato, the son of St. Augustine, and the woman who the saint held for many years as a concubine, without being able to marry her. The few times he mentions her, he does not even pronounce the name, content to point it out as "illa". The same choice concerns another character, another woman, Lyzia of Alexandria, for whom the Author reconstructs the complex cultural climate in which he tragically moves. So far we are on the level of concreteness, of historical reality because these characters are true, although just fleeting shadows, they are not products of fantasy. Secondly, the Author aims to equip the characters left in the shadows of the story, with the consequence that the work resulting from this operation does not qualify at all as historical research, nor does it fit into that kind of story alternative called "ucronia", but in the literary model that we know as "story"..." (Stefania