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- L'estate che imparammo a sparare. Storia partigiana della Costituzione
L'estate che imparammo a sparare. Storia partigiana della Costituzione - 9788807111501
di Giuseppe Filippetta edito da Feltrinelli, 2018
- Prezzo di Copertina: € 22.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: L'estate che imparammo a sparare. Storia partigiana della Costituzione
- Autore: Giuseppe Filippetta
- Editore: Feltrinelli
- Collana: Storie
- Data di Pubblicazione: 2018
- Genere: STORIA D'EUROPA
- Argomento : Resistenza italiana
- Pagine: 300
- ISBN-10: 8807111500
- ISBN-13: 9788807111501
L'estate che imparammo a sparare. Storia partigiana della Costituzione: "Alla svolta dell'8 settembre, gli italiani vedono abbandonata in strada una divisa che è unica, anche se ha gli stessi colori e la stessa foggia di quella dei militari che se ne disfano per tornare a casa nel caos della mancanza di ordini. È una divisa che ripete e incorpora tutte le divise dell'esercito italiano e che conferisce loro il senso e la forza della sovranità statale. È la divisa del 're-soldato', che viene simbolicamente gettata sulla via Tiburtina dal finestrino della Fiat 2800 in precipitosa fuga verso l'Adriatico. Simbolicamente perché il re continua a indossarla anche a Brindisi, ma a quel punto, malgrado l'identità di fattura, non è più la stessa divisa: la divisa del re che fugge ha preso per sempre il posto di quella del re che combatte." La Resistenza, sin dai suoi inizi, è anche una guerra per la sovranità. Una guerra combattuta singolarmente da ciascun partigiano per evitare che il vuoto di potere lasciato dall'8 settembre sia occupato dalla Germania nazista. Se si guarda all'eredità della Resistenza nella Costituzione solo attraverso le lenti dei grandi partiti, il rischio è quello di dimenticare l'esperienza costituente delle bande partigiane come costellazioni di singoli sovrani. Perché la Costituzione repubblicana è il risultato di singoli processi storici e giuridici che investono un arco di tempo più vasto di quello dell'Assemblea costituente e gli ordinamenti creati nel territorio dalle bande partigiane, le zone libere e le repubbliche sono tutte esperienze dirette a creare un nuovo ordine costituzionale. Con l'aiuto di un archivio di memorie e
"At the turn of 8 September, the Italians see abandoned in the street a uniform that is unique, even if it has the same colors and the same shape as that of the military who undo it to return home in the chaos of the lack of orders. It is a uniform that repeats and incorporates all the uniforms of the Italian army and gives them the sense and strength of state sovereignty. It is the uniform of the 're-soldier', which is symbolically thrown on the Via Tiburtina from the window of the Fiat 2800 in a precipitous flight to the Adriatic. Symbolically because the king continues to wear it even in Brindisi, but at that point, despite the identity of invoice, it is no longer the same uniform: the uniform of the king who flees has forever taken the place of that of the king who fights." The Resistance, from its beginnings, is also a war for sovereignty. A war fought individually by each partisan to prevent the power vacuum left since 8 September from being occupied by Nazi Germany. If you look at the legacy of the Resistance in the Constitution only through the lens of the big parties, the risk is to forget the constituent experience of partisan gangs as constellations of individual sovereigns. Because the Republican Constitution is the result of individual historical and legal processes that invest a longer period of time than that of the Constituent Assembly and the ordinances created in the territory by partisan gangs, the free zones and the republics are all experiences aimed at creating a new constitutional order. With the help of an archive of memories and
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