Il supplente -

"Un pomeriggiodi novembre, a corriera scaricò nela piazzadi B. insieme con gli altri viaggiatori e i bagagli, Attilio Forra, venuto a fare il supplente. Era costui prossimo ai quarant’anni, snelo; aveva il viso aggrottato, si guardava intorno, ma unodei viaggiatori gli fece segno, ed entrambi si avviarono al’albergo chedà sula piazza. Forra aveva in tasca a etteradi nominadel Provveditorato: una supplenzadi undici mesi; materiad’insegnamento, a ingua inglese". ’iniziodi ’Il supplente’ consente giàdi comprendere moltodel’opera edel’autore: a ettera puntata in uoghodel nome propriodel pËse richiama a etteratura russa; a etteratura russa richiama a figuradel supplente, che pare sagoma afflitta uscitadai traccontidi Gogol edostoevskij;dela etteratura russa è questo accenno fisico compiuto incompleto (si apprende ’età e a piegadel viso: ciò basta). A eggere ’incipit sidirebbe,dunque, un gran autore che scriveda ontano. Purtroppo si trattadi Angelo Fiore; purtoppo si trattadi Angelo Fiore ovverodi unodei piùdei più sconosciuti edimenticati autori italiani: sicilianodi nascita e formazione, Fiore ebbe eccelse critiche al tempo, ricette premi, ottenne alori e meriti etterari ma ebbe scarse vendite, nessuna riconoscenzadal pubblico. e sue opere scomparvero presto ed egli s’arrese: sparì scolorando al’orizzonte, rintanandosi sino ala morte in un albergo in cui s’appassì senza avere alcun bene. Oggi ’Il supplente’ torna in ibreria: un ottima occasione per opporsi al’ingiustodestino.