Gocce - 9788890945809

Gocce: Un amore. Come tanti, come nessuno. Fatto di "cose" normali, di accensioni, di ardori, di raffreddamenti, di coraggio e di paura... della fine naturalmente. Abbandonarsi vuol dire essere abbandonati? I due protagonisti non lo sanno, sanno solo che finirà. E allora lottano: contro se stessi innanzitutto ma anche contro la morte oppure contro la vita, che in fondo è la stessa cosa. Lottano contro la normalità, troppo prevedibile nell'amarezza del suo epilogo. Perché oggi è scontato amare, soffrire, vedere la propria passione evaporare. È scontato avere paura e soccombere. In amore soprattutto, dove le paure sono sconfitte. Eva e Pietro, procedono come specchi, l'una conseguenza dell'altro, schiavi del passato morboso che li avvicina ma non può unirli. Vivono, gioiscono, si piegano alle loro patologie. Consumano il loro sentimento ingenuo e profondo in una città, Firenze, vista da una prospettiva piovosa, rarefatta, nostalgica. E l'amore, allora, è davvero un inquilino misterioso che nessuno saprà mai quando arriva e quando se ne andrà. Eppure spesso, quasi sempre, finirà per andarsene. Magari lentamente, magari all'improvviso. Magari evaporando, goccia a goccia.
A love. As many as anyone. Made of "things" normal, of fires of passion, loss of heat, courage and fear ... the end of course. Surrender means being abandoned? The two main characters don't know it, all they know is going to end. And then struggle: against oneself first and foremost but also against death or life, which is basically the same thing. Struggling against the norm, too predictable in the bitterness of his denouement. Because today is obvious love, suffer, see their passion evaporate. And obvious fear succumbing. In love above all, where fears are defeated. Eva and Peter, like mirrors, a consequence of the other slaves of the past morbid that brings them closer but cannot join them. They live, they rejoice, they fold their pathologies. Consume their feeling naive and deep in a city, Florence, view from a rainy, rarefied, nostalgic. And love, then, is really a mysterious tenant that no one will ever know when it arrives and when he will go. Yet often, almost always, will eventually leave. Maybe slowly, perhaps abruptly. Maybe evaporating, drop by drop.