Portico d'Ottavia 13. Una casa del ghetto nel lungo inverno del '43 - 9788858123294

Portico d'Ottavia 13. Una casa del ghetto nel lungo inverno del '43: Un'antica casa medioevale ormai degradata, un vasto cortile rinascimentale. È qui che il 16 ottobre del 1943 i nazisti arrestano più di trenta ebrei, un terzo dei suoi abitanti, tra i più poveri della Comunità. Sono per lo più vecchi, donne e bambini. Altri quattordici saranno catturati nei mesi successivi. Questa è la storia degli abitanti della Casa e dei nove mesi segnati per gli ebrei romani da oltre duemila deportazioni. Sono presi per strada, nel quartiere del vecchio ghetto da cui non si sono allontanati, nelle stesse case in cui sono tornati, nei negozi, perfino al bar. Li arrestano soprattutto i fascisti, le bande autonome dipendenti direttamente da Kappler mosse dall'avidità della taglia, guidate dalle delazioni delle spie. Tutto può accadere: sono l'avidità e la crudeltà la norma della spietata caccia all'uomo. Quando le spie indicano gli ebrei alle bande, un carrozzone si avvicina per far salire gli arrestati, liberarne alcuni, mandarne altri a morte, a seconda della convenienza e del capriccio. L'arbitrio era re nella Roma di quei mesi. Intorno, il caos più tremendo, nessuna forma di organizzazione, il vuoto, i bombardamenti, la fame, i rastrellamenti, le fosse Ardeatine. Il quartiere è il teatro di questa caccia infinita, un teatro che attira come una calamita i suoi abitanti e i cacciatori, che conoscono le loro prede e sanno come e dove trovarle.
An ancient medieval house now degraded, a vast Renaissance courtyard. This is where the 16 October 1943 the Nazis arrested more than thirty Jews, one-third of its people, among the poorest in the community. They are mostly old men, women and children. Another fourteen are captured in the following months. This is the story of the inhabitants of the House and nine months scored for the Roman Jews for more than 2,000 deportations. They took down the street, in the old ghetto box that ran in the same houses where are back in stores, even at the bar. Arrest them especially the fascists, autonomous bands employees directly from Kappler moves from the greed of the cut, driven by accusations of spies. Anything can happen: are greed and cruelty the norm of merciless manhunt. When the lights indicate the Jews to the bands, a bandwagon approaches for picking up those arrested, release some, Vitalis to death, depending on affordability and whim. The will was King in Rome of those months. Around, the most terrible chaos, no organization form, emptiness, the bombings, the hunger, the roundups, the fosse Ardeatine. The area is the scene of this infinite Hunt, a theatre that attracts like a magnet, its inhabitants and the hunters, who know their prey and know how and where to find them.