L'oppio del popolo - 9788898860180

L'oppio del popolo: "Quanti sono gli italiani che vivono di «cultura»? Sono - anzi siamo - milioni, ben piazzati nelle scuole di ogni ordine e grado, nei giornali, nell'editoria, nello spettacolo, nella televisione, nelle radio, nei blog, nei musei, nei festival, negli assessorati alla cultura, nel turismo, nella pubblicità... Siamo la più grande «fabbrica» del paese, pur se privi di qualsivoglia identità collettiva. Un gran giro di soldi, un gran giro di chiacchiere. Ma al di là del peso economico, non sarà che il sistema di cui facciamo parte - di cui siamo complici - si serve di questo eccesso di cultura anche per distrarci dal concreto agire collettivo, intontendoci di parole, immagini, suoni? Non è certo di questa cultura spettacolarizzata e manipolata che abbiamo bisogno, ma di una cultura critica che sappia guardare al mondo con lucidità e, soprattutto, con l'aspirazione a farsi corpo, azione. Una cultura, o meglio una pluralità di culture, che sappia disintossicarsi dai ricatti e dalle lusinghe del Potere per capire e, di conseguenza, per fare".
"How many Italians live by "culture"? They are - indeed we are - millions, well placed in schools of every order and grade, in newspapers, in publishing, in entertainment, in television, in radio, in blogs, in museums, in festivals, in the aldermen of culture, tourism, advertising... We are the largest factory in the country, although they lack any collective identity. A big money lap, a lot of talk. But beyond the economic burden, will it not be that the system of which we are a part - of which we are complicit - uses this excess of culture also to distract us from the concrete collective action, forgetting words, images, sounds? It is not certain of this spectacularized and manipulated culture that we need, but of a critical culture that knows how to look at the world with clarity and, above all, with the aspiration to become a body, action. A culture, or rather a plurality of cultures, that knows how to detoxify itself from the blackmail and the flattery of the Power to understand and, consequently, to do".