La bella unità. La filosofia della volontà di Giuseppe Tarantino tra ragione e passioni - 9788854892583

La bella unità. La filosofia della volontà di Giuseppe Tarantino tra ragione e passioni: Il pensiero di Giuseppe Tarantino (1857-1950), filosofo neokantiano e positivista, è pressoché sconosciuto e la sua opera è introvabile o inedita. Allievo di Francesco Fiorentino, insegnò nelle Università di Napoli e Pisa, dove fu preside della facoltà di Lettere e Filosofia nell'a.a. 1913-1914. Quali sono le cause di tale stato dell'arte? Sicuramente è la polemica tra positivisti e neoidealisti di inizio Novecento la causa principale dell'oscuramento filosofico ed editoriale dell'autore. Dalle pagine de La Critica di Croce e Gentile all'ascesa di quest'ultimo a filosofo del regime fascista, il neoidealismo egemonizzò la cultura italiana del tempo. Ma, nell'opera di Tarantino, oltre alla rivalutazione della scienza, troviamo la ricerca dell'integrazione di questa con l'etica, compimento dell'uomo moderno e unico baluardo posto a difesa della sua essenza nell'età della tecnica. Data la grande attualità di tali problemi, può essere interessante riscoprire un autore così inattuale.
The thought of Giuseppe Tarantino (1857-1950), philosopher, is virtually unknown and positivist neokantian and his work is nowhere to be found or unpublished. A pupil of Francesco Fiorentino, he taught at the universities of Naples and Pisa, where he was Dean of the Faculty of letters and philosophy in 1913-1914. What are the causes of this state of the art? Surely it is the controversy between positivists and neoidealisti of the early 20th century the main cause of the darkening the author's philosophical and editorial. From pages de La Critique of Croce and kind to the ascent of the latter a philosopher of the fascist regime, the neo-idealism dominated continental Italian culture of the time. But, in the work of Tarantino, in addition to the appreciation of science is the pursuit of integration of this with ethics, fulfillment of modern man and only bulwark to defend his essence in the age of technology. Given the great interest of those problems, it may be interesting to rediscover an author so outdated.