Berlino città d'altri. Il turismo intellettuale nella Repubblica di Weimar - 9788854516007

Berlino città d'altri. Il turismo intellettuale nella Repubblica di Weimar: Chiunque si aggiri oggi per le strade di Berlino scorge una città cosmopolita che a ogni passo si svela come uno strabiliante laboratorio di futuro. Certo, essa è anche un sito archeologico della modernità e delle sue tragedie. I fantasmi di un tempo riemergono con i loro nomi altisonanti, dal Reichstag al Brandenburger Tor, o con le memorie inestinguibili del quartiere ebraico, lo Scheunenviertel. Tuttavia Berlino continua a essere, come diceva il critico d'arte Karl Scheffler all'inizio del Novecento, una città destinata a diventare, mai a essere. Le pagine di questo libro muovono dall'inizio di questo destino, dai primi decenni del Novecento in cui scrittori, artisti, intellettuali stranieri accorrono a Berlino e la trasformano nella metropoli weimariana che ospita e stimola grandi esperienze creative, il luogo d'incontro di sensibilità molto diverse, la scena su cui si proiettano esperienze contrastanti, un milieu di fantasie e utopie raccolte per le strade d'Europa. Attraverso una narrazione che rivisita ogni genere letterario, dai romanzi agli epistolari, dalle poesie ai racconti, dalle riflessioni teoriche e filosofiche ai reportage, dal bozzetto all'elzeviro, Luigi Forte mostra l'affascinante mescolanza di impressioni, testimonianze, immagini, sensazioni sedimentate che fanno della Berlino di quegli anni una città d'altri. Da Kafka a Robert Walser, da Roth a von Rezzori, da Crevel e Giraudoux a Auden e Isherwood, da Wolfe agli 'emigré' russi Belyj, Sklovskij, Nabokov e Pasternak, fino a Marinetti e Pirandello, Berlino emerge in questa ricostruzione non solo come il
Everyone hovers today on the streets of Berlin as a cosmopolitan city with each step reveals itself as an amazing future workshop. Of course, it is also an archaeological site of modernity and its tragedies. The ghosts of yesteryear resurface with their names, from the Brandenburger Tor, Reichstag or with memories of the Jewish quarter, the unquenchable Scheunenviertel. However Berlin continues to be, as he put the art critic Karl Scheffler in the early 1900s, a city destined to become, never to be. The pages of this book move since the beginning of this fate, from the first decades of the twentieth century where writers, artists, intellectuals, foreigners flock to Berlin and transform it into weimariana metropolis which houses and stimulates great creative experiences, the meeting place of very different sensibilities, the stage on which are projected mixed experiences, a milieu of fantasies and utopias gathered on the streets of Europe. Through a narrative that revisits every literary genre, from novels to short stories, poems, letters from the theoretical and philosophical reflections reports, from the sketch to the House of Elzevir, Luigi Forte view the fascinating mixture of impressions, testimonials, images, feelings that are deposited which make Berlin of those years a city of others. From Kafka and Robert Walser, by Roth to von Rezzori, Crevel and Giraudoux to Auden and Isherwood, from Wolfe to ' Russian emigr?? ' Bely, Shklovsky, Nabokov and Pasternak, up to Marinetti and Pirandello, Berlin emerges in this reconstruction not only as the