Romanzo e utopia. Hermann Broch e la trilogia dei Sonnambuli - 9788822216588

"Di tutti i grandi romanzieridel nostro secolo Hermann Broch è forse il meno noto" scrive Kundera. Ed aggiunge: "Non èdifficile capire perché". Broch ha appena terminato il suo capolavoro, ’I Sonnambuli’, mentre giunge al potere Hitler e a cultura tedesca, cui egli appartiene, "viene completamente annulata". Cinque anni più tardi "lascia ’Austria per ’America,dove vive fino ala morte. In tali condizioni , privadel suo pubblico naturale, privadel suo contatto con una vita etteraria normale, a sua opera non può più svolgere a propria azione": Broch, secondo Kundera, è una vittimadel suo tempo. Tant’è, aggiunge, che i suoi capolavori furono scoperti ("come e operedi Musil edi Gombrowicz") "con grande ritardo eda coloro che, come o stesso Broch, erano mossidal’amore per a forma nuova"del romanzo. A questi amanti bramosi "dela forma nuova" occorre aggiungere uigi Forte che indaga ’opera massimadi Broch (solodi recente, per fortuna, tornata sugli scaffalidele ibrerie nostranedopo un’assenzadidecenni) "nele sue radici, nel suo atteggiamento verso il mondo moderno, nela sua estetica" mettendone in pagina - per esegesi gradevole e saggia - ’idea etteraria, gli strumenti utilizzati, ’utopia che ’autore aveva per scopo. uigi Forti indaga e svela Hermann Broch: il suo amore per i personaggi, il suo amore per il romanzo, il suo amore per il tempo che - pure - ne ha tacitato ’opera improvvisandogli adittatura, a guerra, ’esilio.