Voci dal margine. La letteratura di ghetto, favela, frontiera - 9788875751494

Voci dal margine. La letteratura di ghetto, favela, frontiera: Quando una società relega al margine parte del suo corpo, finisce irrimediabilmente con l'originare categorie dell'esclusione. Questo processo può delegittimare l'individuo. Il territorio fisico della città è forse il campo di azione dove queste pratiche si rendono più palesi, tanto da creare una sorta di frattura fra una collettività "normalizzata" e un'altra obbligata dalle contingenze a costruire la propria esistenza oltre il limite a cui corrisponde il perimetro occluso e quasi sempre degradato del ghetto. La letteratura ci aiuta a comprendere lo spazio e le sue ramificazioni più infelici, a descriverlo e soprattutto ad amplificarne la voce, divenendo il terzo momento di un trittico: appropriarsi dello spazio, abitarlo, raccontarlo. La letteratura e più in generale i linguaggi della cultura hanno instaurato un dialogo con il margine: da esso scaturiscono processi di riflessione, di mediazione e di consapevolezza politica. Il margine, dunque, resiste e sovverte la norma: dalla letteratura dei favelados brasiliani agli artisti di strada in Argentina; dai poeti marginali russi, portoghesi o peruviani al confine spaziale nel mito della frontiera nordamericana; dalla tensione, dalla periferia al centro dei nuovi soggetti politici in Costa d'Avorio alle pratiche di potere ed emarginazione nei confronti del femminile nel discorso giornalistico italiano.
When a society relegates the edge part of his body, ends up hopelessly with the source categories of exclusion. This process can delegitimize the individual. The physical territory of the city is perhaps the scope where these practices make it clearer, so as to create some sort of rift between a collective "normalized" and another forced by circumstances to build their own existence beyond the limit which corresponds to the perimeter occluded and almost always degraded in the ghetto. Literature helps us to understand the space and its ramifications more unfortunate, who described it and especially to amplify the voice, becoming the third moment of a triptych: appropriate space, inhabit it, tell the tale. Literature and more generally the languages of culture have established a dialogue with the margin: from it stem reflection processes, mediation and political awareness. The margin, therefore, resists and subverts the norm: from the literature of the favelados Brazilians to street performers in Argentina; marginal poets Russians, Portuguese or space in the myth of the American frontier border Peruvian; by tension, from the periphery to the Centre of new political actors in C??te d'Ivoire to the practices of female power and marginalize the journalistic discourse in Italian.