Tre ballate da cantare ubriachi e altre canzoni - 9788865982594

Tre ballate da cantare ubriachi e altre canzoni: "Le ho chiamate ballate e canzoni perché le poesie le scrivono i poeti e non so se lo sono. Io sono innanzi tutto un attore perché è questo il mestiere che mi ha dato da vivere. E poi scrivo copioni per il teatro, insegno recitazione e ogni tanto, se capita, faccio anche una regia. Tutto teatro, insomma, da 54 anni. I versi hanno accompagnato questa mia attività su e giù per stivale e all'estero, in silenzio, senza mai farsi notare e senza alzare la cresta. E a me andava bene così. Poi, da vecchi si diventa spudorati, le difese si allentano e così ho ceduto alla tentazione. Ho pubblicato il primo libro a 67 anni e il secondo a 73. Oggi ne ho 76 e questo è il terzo. Ne valeva la pena? Non lo so. In ogni caso i posteri avranno altro a cui pensare e questi versi di sicuro non cambieranno la mia storia e ancor meno quella di chi li leggerà, suppongo pochi amici gentili. La poesia, si sa, non vende. I lettori d'oggi preferiscono brutti romanzi a belle poesie, chissà perché. I versi di questa raccolta li ho scritti tra l'agosto 2011 e il luglio 2012, a parte due canzoni dedicate a mia madre e a mia zia, scritte negli anni Settanta. Una specie di diario lungo un anno. Faccio parte di una generazione che ha visto la guerra e ha sentito le sirene dell'allarme e il rombo dei bombardieri. Da bambino ho camminato fra le macerie e ho visto piangere i grandi. I segnali non erano buoni. Ma il teatro mi ha dato un'opportunità di vita e per questo mi considero fortunato." (l'autore). Prefazione di Claudio Beghelli.
"I called them ballads and songs because they're written poems poets and I don't know if I am. I am first and foremost an actor because this is the craft that has given me a living. And then I write scripts for the theater, I teach acting and sometimes, if it happens, I do also have a Director. All theater, in short, from 54 years. The verses have accompanied this my business up and down the boot and abroad, in silence, without ever being noticed and without raising the crest. And I was fine with it. Then, from old we become shameless, defenses become loose and so I gave in to temptation. I published the first book in 67 years and the second at 73. Today I 76 and this is the third. Was it worth it? I don't know. In any case, posterity will have other things to think about and these verses for sure won't change my story and even less to those who will read them, I suppose a few friends dear. We know that poetry does not sell. Nowadays, readers prefer ugly novels with beautiful poems, I wonder why. The verses in this collection I wrote them between August 2011 and July 2012, apart from two songs dedicated to my mother and my aunt, written in the 1970s. A diary along one year. I belong to a generation that has seen war and heard the alarm sirens and the roar of bombers. As a kid I walked among the rubble and I saw him cry. The signs were not good. But the theater gave me an opportunity of life and that's why I consider myself lucky. " (the author). Preface by Claudio Baca.