Bolzano scomparsa. La città e i dintorni nelle vecchie cronache. Vol. 11 - 9788868762421

Bolzano scomparsa. La città e i dintorni nelle vecchie cronache. Vol. 11: Racconti sempre nuovi, spesso incredibili, che riemergono da anni lontani, racconti che alle volte l'autore ha vissuto in prima persona, quando vestiva le divise che il fascismo imponeva ai bambini, o anche più tardi, da liceale. Fino alla divisa di alpino. La serie "Bolzano Scomparsa", insomma, continua ad attingere dalle lontane esperienze di Ettore Frangipane, oppure da letture non ancora completate di giornali dell'Ottocento, reperibili prevalentemente presso la biblioteca provinciale Tessmann, quando c'era il Kaiser e l'aquila bicipite, e si scriveva e leggeva in gotico. Poi apparvero nelle nostre edicole i giornali italiani in caratteri latini, con tanto di aquile fasciste, ed altre aquile più tardi ancora, ma stavolta naziste, fino a giungere - oggi - all'aquila tirolese. Dalle aquile di Druso, figliastro di Augusto, che conquistò a Roma queste valli, questo corrucciato rapace le ha sorvolate nel tempo in lungo e in largo, e non è forse un caso che la legione di Druso di chiamasse "Rapax". Ma un'aquila che i più anziani a Bolzano ricordano ancora, fu quella catturata in val Gardena negli anni Trenta, ed esposta in una voliera a parco Petrarca (che allora non si chiamava così). Era un omaggio di scalatori ladini al prefetto fascista di Bolzano, nel ricordo, per l'appunto, delle lontane aquile romane. Una povera aquila questa, via via più spennacchiata col trascorrere degli anni, fino a spegnersi. Da allora la voliera non esiste più e di rapaci non è più il discorso Anche per avviare questo undicesimo volume della serie "Bolzano Scomparsa" sono stati consultati vecchi
Always new, often incredible stories, which resurface from distant years, stories that sometimes the author experienced firsthand, when he dressed the uniforms that fascism imposed on children, or even later, as high school students. Up to the alpine uniform. The series "Bolzano Scomparsa", in short, continues to draw from the distant experiences of Ettore Frangipane, or from readings not yet completed of nineteenth-century newspapers, found mainly at the Tessmann provincial library, when there was the Kaiser and the bicep eagle, and it was written and read in Gothic. Then the Italian newspapers appeared in Latin characters in our newsstands, complete with fascist eagles, and other eagles later, but this time Nazi, until they reached - today - the Tyrolean eagle. From the eagles of Drusus, stepdaughter of Augustus, who conquered these valleys in Rome, this corroded bird of prey flew over them in time far and wide, and it is perhaps no coincidence that Drusus' legion called "Rapax". But an eagle that the oldest in Bolzano still remember, was the one captured in Val Gardena in the thirties, and displayed in an aviary in petrarca park (which was not called that at the time). It was a tribute of Ladin climbers to the fascist prefect of Bolzano, in the memory, precisely, of the distant Roman eagles. A poor eagle this, gradually more plucked as the years go by, until it goes out. Since then the aviary no longer exists and birds of prey is no longer the talk Also to start this eleventh volume of the series "Bolzano Scomparsa" were consulted old