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Fascismo anno zero. 1919: la nascita dei Fasci italiani di combattimento - 9788804708315
di Mimmo Franzinelli edito da Mondadori, 2019
- Prezzo di Copertina: € 22.00
- € 20.90
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Fascismo anno zero. 1919: la nascita dei Fasci italiani di combattimento
- Autore: Mimmo Franzinelli
- Editore: Mondadori
- Collana: Le scie
- Data di Pubblicazione: 2019
- Genere: storia d'europa
- Argomenti : Italia-Storia Fascismo
- Pagine: 289
- Dimensioni mm: 240 x 0 x 30
- ISBN-10: 880470831X
- ISBN-13: 9788804708315
Fascismo anno zero. 1919: la nascita dei Fasci italiani di combattimento: Il 23 marzo 1919 è una data cardine nella storia d'Italia. Quel giorno, a Milano, in piazza San Sepolcro, al primo piano di Palazzo Castani, elegante edificio di fine Quattrocento, l'ex socialista Benito Mussolini fonda i Fasci italiani di combattimento. Sulla scena politica irrompe un movimento di tipo nuovo, aggressivo e dinamico, che non solo mescola estremismo di destra e radicalismo di sinistra ma raccoglie simpatizzanti di ogni genere: Arditi, futuristi, reduci, massoni, socialisti, sindacalisti rivoluzionari, anarchici. La maggior parte di loro sono giovani. Il programma è avanzato e decisamente riformista: si propongono la Costituente repubblicana dei combattenti, l'abolizione del Senato, il suffragio universale maschile e femminile, l'introduzione delle otto ore lavorative. Mussolini, in particolare, vuole affidare la guida del Paese a una nuove élite, l'aristocrazia dei combattenti. L'obiettivo è spodestare la vecchia classe dirigente liberale, scongiurare il pericolo bolscevico e conquistare il potere. Dalle colonne de «Il Popolo d'Italia», il quotidiano interventista creato nel 1914 grazie ai finanziamenti degli industriali, Mussolini rivendica l'annessione di Fiume e della Dalmazia, soffia sul fuoco della crisi economica, legittima l'uso della violenza come strumento di lotta politica (il primo assalto alla sede dell'«Avanti!» avviene il 15 aprile 1919). Eppure, per il fascismo delle origini le elezioni di novembre si rivelano un insuccesso: Mussolini non viene neppure eletto alla Camera ed è addirittura arrestato per violenze. Come il leader fascista reagì all
On 23 March 1919 is a pivotal date in the history of Italy. That day, in Milan, in Piazza San Sepolcro, on the first floor of Palazzo chestnut, elegant building of the late fifteenth century, the former socialist Benito Mussolini founded the Italian beams of combat. On the political scene bursts a movement of new type, aggressive and dynamic, which not only mixes right-wing extremism and leftist radicalism but gathers sympathizers of all kinds: Arditi, futurists, veterans, Freemasons, socialists, revolutionary trade unionists Anarchists. Most of them are young. The programme is advanced and decidedly reformist: the Republican constituent of the combatants, the abolition of the Senate, the universal male and female suffrage, the introduction of the eight working hours are proposed. Mussolini, in particular, wants to entrust the leadership of the country to a new elite, the aristocracy of fighters. The goal is to oust the old liberal ruling class, avert the Bolshevik danger and conquer power. From the columns of "The People of Italy", the interventionist newspaper created in 1914 thanks to the financing of the industrialists, Mussolini claims the annexation of Rijeka and Dalmatia, blows on the fire of the economic crisis, legitimizes the use of violence as Instrument of political struggle (the first assault on the headquarters of "Avanti!" takes place on April 15, 1919). Yet, for the origins of fascism, the November elections are a failure: Mussolini is not even elected to the chamber and is even arrested for violence. As the fascist leader reacted to the
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