L'infinito pulviscolo. Tipologia linguistica della (para) letteratura femminile in Italia tra Otto e Novecento - 9788891744074

L'infinito pulviscolo. Tipologia linguistica della (para) letteratura femminile in Italia tra Otto e Novecento: L'"infinito pulviscolo" è l'espressione con cui Benedetto Croce allude alle "instancabili romanzatrici" che si cimentarono, numerosissime, nell'attività della scrittura tra XIX e XX secolo. Intesa in senso lato - ossia non riferita soltanto al genere del romanzo - la definizione crociana ben si attaglia a restituire l'immagine dell'ipertrofica produzione (para)letteraria femminile otto-novecentesca che questo libro esamina da un punto di vista linguistico. Si tratta di una pubblicistica di ampie dimensioni, caratterizzata da una notevole varietà di tipologie testuali, che costituisce un osservatorio privilegiato per cogliere i modelli di lingua che, all'indomani dell'Unità, si andavano proponendo e diffondendo in un nuovo pubblico formato soprattutto da donne; nel contempo, però, è anche uno specchio sfaccettato entro cui si riflette il mutato rapporto delle donne con la scrittura, non più relegata, a questa altezza cronologica, soltanto alla sfera privata. Attraverso un percorso di analisi che si snoda tra testi educativi (galatei per sposine, romanzi edificanti, e, ancora, copioni del teatro pedagogico) e narrativa amena (in particolare il "giallo-rosa", un genere di consumo fortemente ancorato alla dimensione femminile), il volume sofferma l'attenzione su alcune autrici particolarmente rappresentative e mette in luce l'importanza che simili produzioni rivestono per le vicende linguistiche del nostro paese.
The "infinite dust" is an expression with which Benedict Cross allude to the tireless "romanzatrici" that will engage, numerous in writing between the 19th and 20th centuries. Understood in a broad sense-that is, only to the genre of the novel-unreported defining Croce well suited to return the image of cardiomyopathy (para) female literary production eight-twentieth century that this book examines from a linguistic point of view. It is a large publicity, characterized by a great variety of text types, which provides a vantage point to capture the patterns of language, the unification, were posing and spreading a new audience formed mainly by women; at the same time, however, is also a mirror which reflects the multifaceted mutated women's relationship with writing, no longer relegated to this chronological height only to the private sphere. Through a process of analysis that winds through educational texts (galatei for brides, uplifting novels, and scripts of theatre pedagogy) and pleasant fiction (most notably the yellow-pink ", a kind of consumption strongly anchored to the feminine dimension), the volume focuses attention on some authors particularly representative and highlights the importance that such productions are for language Affairs of our country.