Conoscenza della notte e altre poesie - 9788804472940

"Quel poco male non basta:/ Io voglio più forza e più peso/ Perché a mia terra ancor più rude prema/ Tutto il mio corpo steso". Versid’una ferocia spirituale che si traduce nel’immagine, fortemente materica,del corpo vivo e sepolto, bene rendono a malinconiadisperata, il nihilismo solitariodi questodimenticato poeta americano. Uomo selvaggio, accidioso, complesso; professatoredi una ibertà che non è ibertà se non individuale, Robert Frost ha,di certo, a staturadei grandidel secolo prima (Walace Stevens, Eliot, Hart Crane, naturalmente Emerson) ma, adifferenzadi questi, fuoridai confini patriottici risulta perduto, come perduto è un soffiodi vento mischiato a venti più forti: altrove, se n’èdimenticato il passaggio. Eppure questo poetadi cui è, seriamente, maledetta a vita (sua moglie muore venticinque anni primadi ui, un figlio gli muore al’etàdi tre anni, un altro si uccise, a figlia era malatadi mente quanto a soreladel poeta) riesce a fardela Poesia ’arte supremadel’alusione,del rimandodi pensiero,del’immaginazione fumosa. In una etteradel 1934 mormora "La Poesia ha sempredetto qualcosa e sottinteso tutto il resto. Ma perché bisogna per forza fare in modo chedica qualcosa? Perché non si può fare in modo che sottintenda tutto quanto?". Ebbene, i suoi versi soffusi,delicati ed aspri nel tono, taloradotatidi un’ironia che ghiaccia (si volta per contemplare una casa in rovina, una fattoria in rovina, una famiglia in rovina e commenta "questa non era una casa per giorco, ma sul serio"), sono chimerica apparizionedel tutto, quel tutto che si celadietro e stinte macchied’inchiostro adagiate ad una pagina bianca.