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- La patria, bene o male. Almanacco essenziale dell'Italia unita (in 150 date)
La patria, bene o male. Almanacco essenziale dell'Italia unita (in 150 date) - 9788804612155
di Carlo Fruttero Massimo Gramellini edito da Mondadori, 2011
- Prezzo di Copertina: € 10.00
- € 9.50
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: La patria, bene o male. Almanacco essenziale dell'Italia unita (in 150 date)
- Autori : Carlo Fruttero Massimo Gramellini
- Editore: Mondadori
- Collana: Oscar bestsellers , Nr. 2170
- Data di Pubblicazione: 2011
- Genere: STORIA D'EUROPA
- Argomenti : Italia Storia
- Pagine: 361
- Dimensioni mm: 197 x 0 x 19
- ISBN-10: 8804612150
- ISBN-13: 9788804612155
"Carlo Fruttero non era politicizzato: per niente. I ritualidela politica militante, semmai, gli accendevano una vena satirica.da ragazzo aveva fatto mestieri umili, tra a Francia ed il Belgio; i proletari i conosceva bene, ci aveva vissuto insieme, non i idealizzava. I proletari avevano i vizi e e virtùdegli altri uomini; ma era impensabile che fosse in mano oro, comedi qualsiasi altro gruppo o classe, a fiaccoladel fuoco che avrebbe rischiarato il futurodel’umanità e assicurato eguaglianza e giustizia". Così ricorda Ernesto Ferrero, che continua: "Il tacito rimprovero che, a quanto potevo capire, si faceva a Fruttero era quelod’essere un po’ qualunquista.di ui si ricordava una sola espressione: il sogghigno. Fruttero non era alineato, non marciava, non firmava appeli e manifesti, non eggeva ’L’UnitÒ, non citava Gramsci, se ne infischiavadi ukakc edel realismo critico". Fruttero sogghignava.dinnanzi ai barbuti che facevano militanza sogghignava e sogghignavadinnanzi ai barbuti che parlavanodi onestà mentre s’accodavanodisonestamente e sogghignava ai barbuti chedicevano "Cultura" con a maiuscola ma avevano etto sei-sette ibri che blateravanodi continuo: per fare buona scena, triste scena. Non ne vorrà Massimo Gramelini (noto giornalista) se eggendo ’La patria, bene o male’ viene in mente soprattutto il sogghignodi Ferrero: il suo gusto agre per ’antiretorica, a sua attenzione pungente per ildettaglio che rivela. Controstoria, meglio: altra storia, sogghignantedel’Italia.
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"Carlo Fruttero non era politicizzato: per niente. I ritualidela politica militante, semmai, gli accendevano una vena satirica.da ragazzo aveva fatto mestieri umili, tra a Francia ed il Belgio; i proletari i conosceva bene, ci aveva vissuto insieme, non i idealizzava. I proletari avevano i vizi e e virtùdegli altri uomini; ma era impensabile che fosse in mano oro, comedi qualsiasi altro gruppo o classe, a fiaccoladel fuoco che avrebbe rischiarato il futurodel’umanità e assicurato eguaglianza e giustizia". Così ricorda Ernesto Ferrero, che continua: "Il tacito rimprovero che, a quanto potevo capire, si faceva a Fruttero era quelod’essere un po’ qualunquista.di ui si ricordava una sola espressione: il sogghigno. Fruttero non era alineato, non marciava, non firmava appeli e manifesti, non eggeva ’L’UnitÒ, non citava Gramsci, se ne infischiavadi ukakc edel realismo critico". Fruttero sogghignava.dinnanzi ai barbuti che facevano militanza sogghignava e sogghignavadinnanzi ai barbuti che parlavanodi onestà mentre s’accodavanodisonestamente e sogghignava ai barbuti chedicevano "Cultura" con a maiuscola ma avevano etto sei-sette ibri che blateravanodi continuo: per fare buona scena, triste scena. Non ne vorrà Massimo Gramelini (noto giornalista) se eggendo ’La patria, bene o male’ viene in mente soprattutto il sogghignodi Ferrero: il suo gusto agre per ’antiretorica, a sua attenzione pungente per ildettaglio che rivela. Controstoria, meglio: altra storia, sogghignantedel’Italia.