Quando il corpo è delle altre. Retoriche della pietà e umanitarismo-spettacolo - 9788833922201

Quando il corpo è delle altre. Retoriche della pietà e umanitarismo-spettacolo: Giù le mani dal corpo delle donne, recitava uno storico slogan femminista, rivendicando il diritto a disporre di sé senza ingerenze di sorta. Un'istanza a cui sembra dare voce l'Organizzazione mondiale della sanità, quando vieta le cosiddette mutilazioni genitali femminili (Mgf), ancora praticate in altri universi socioculturali, in particolare - ma non solo - in Africa. Mentre tali pratiche suscitano indignazione, non viene sanzionata la chirurgia estetica intima, che in Occidente assume un rilievo via via crescente, spesso in assenza di una significativa letteratura medica che ne esamini la criticità. Il corpo non si tocca, ma lo si può impunemente ritoccare. Se la violenza di clitoridectomia, escissione e infibulazione risulta inaccettabile, l'imenoplastica e le varie forme di ringiovanimento vaginale operate dal bisturi o dal laser appaiono invece consapevoli esercizi di autodeterminazione. Già, perché il corpo oltraggiato è sempre quello delle Altre, sottolinea Michela Fusaschi in un saggio che non fa sconti alla nostra miopia travestita da retorica umanitaria. Dalla prospettiva transculturale in cui Fusaschi si colloca, si vede con chiarezza quanto l'integrità del corpo femminile sia giudicata tale a seconda dell'immaginario di riferimento: il nostro, ipertecnologico, ritiene una brutale prevaricazione solo ciò che accade in contesti dichiarati "arretrati". Prefazione di Franca Bimbi.
Hands off women's bodies, reciting a historical feminist slogans, claiming the right to have itself without any interference whatsoever. An instance that seems to give voice to the World Health Organization, when banning so called female genital mutilation (FGM), still practiced in other socio-cultural universes, especially-but not only-in Africa. While such practices arouse indignation, intimate plastic surgery is not sanctioned, and West takes on increasing importance, often in the absence of a significant medical literature that examines the critical issues. The body remains intact, but you can with impunity retouch. If the violence of clitoridectomy, excision and infibulation is unacceptable, hymenoplasty and various forms of vaginal rejuvenation by scalpel or laser appear aware exercises of self-determination. Yes, because the body is outraged, Michela Fusaschi points out in an essay that doesn't do discounts to our shortsightedness disguised as humanitarian rhetoric. Transcultural perspective where Fusaschi is located, it shows clearly how the integrity of the female body is found that depending of the imaginary reference: our, hyper, considers a brutal abuse just what happens in areas declared "backward". Foreword by Frank.