I soliti discorsi... d'amore. O forse no? - 9788824930130

I soliti discorsi... d'amore. O forse no?: Onirico lieve ma quando occorre realista cadenzato. Libero da grandi schemi fissi in una come in un'altra corrente letteraria, il poeta sa esprimersi con la giusta misura per essere comprensibile a chiunque. Con dedica all'universo femminile, l'autore ci introduce in un mondo che sa sognare ma anche prendere atto della realtà. La sua è una poesia d'amore, certo ma non quella del semplice corteggiatore che esaurisce la sua funzione con la conquista della persona amata. Fusco va al di là in un cammino che inesorabilmente converge verso il trascendentale. E se il dolore per tutto ciò che si subisce risulta perennemente presente, ecco che l'alito del ricordo ci trascina verso il sentimento. Perché se troviamo un pendolo "che scandisce il passare delle ore in una stanza", subito la forza della memoria si contrappone all'inesorabilità del trascorrere temporale. Non il corpo ma la mente è protagonista dei pensieri, quegli stessi pensieri che "mentre scivola la penna sul foglio come un fiume in piena" ricordano come la fragilità della condizione umana possa portare all'incapacità di attingere alle bellezze che pure ci circondano.
Dreamlike mild but when it is necessary to be a cadenced realist. Free from great patterns fixed in one as in another literary current, the poet knows how to express himself with the right measure to be understandable to anyone. With dedication to the female universe, the author introduces us to a world that knows how to dream but also take note of reality. His is a poem of love, certainly but not that of the simple suitor who exhausts his function with the conquest of the loved one. Fusco goes beyond it on a path that inexorably converges towards the transcendental. And if the pain for all that is suffered is perpetually present, then the growth of memory drags us towards the feeling. Because if we find a pendulum "that punctuates the passage of hours in a room", immediately the strength of memory is opposed to the inexorability of the temporal passage. Not the body but the mind is the protagonist of thoughts, those same thoughts that "as it slips the pen on the sheet like a flooded river" recall how the fragility of the human condition can lead to the inability to draw on the beauties that also surround us.