Neurodiritto. Prospettive epistemologiche, antropologiche e biogiuridiche - 9788857536217

Neurodiritto. Prospettive epistemologiche, antropologiche e biogiuridiche: Per quanto possa apparire inquietante o bizzarro, il termine neurodiritto non è più, ormai, un neologismo. Al contrario, esso raccoglie una vasta e variegata area di studi dedicati all'incontro tra le categorie e le prassi dell'esperienza giuridica e le scoperte, le innovazioni, le teorie che ricadono nel dominio delle neuroscienze. Che tale incontro vi sia stato e sia in pieno sviluppo, che i suoi effetti si facciano sentire, nelle pronunce giurisprudenziali, nel dibattito dottrinale o nella riflessione etica, sono dei dati di fatto i quali pongono almeno tre ordini di questioni. Il primo, di carattere epistemologico, attiene alle condizioni alle quali apparati concettuali così diversi possono essere messi in comunicazione. Il secondo, di tipo antropologico, concerne la visione dell'uomo che l'impiego di categorie o strumenti propri della ricerca neuroscientifica sembra riversare nell'orizzonte del giuridico. Il terzo, che si colloca nell'ambito della riflessione bioetica e biogiuridica, è suscitato dalle concrete applicazioni delle nuove tecnologie. Tali sono anche le questioni che i saggi contenuti in questo volume affrontano, discutendo di naturalizzazione del pensiero (Antonio Nunziante), di riduzionismo (Alberto Gaiani), di commensurabilità fra i saperi (Claudio Sarra), di fondazione neurobiologica del diritto (Stefano Fuselli), di neurocivilizzazione (Paolo Sommaggio), di potenziamento cognitivo (Laura Palazzani), di possibili applicazioni all'ambito militare (Salvatore Amato) e delle questioni bioetiche che ne derivano (Maurizio Balistreri)
Although it may seem scary or bizarre, the term neurodiritto is no longer a neologism. On the contrary, it brings together a wide and varied area of studies dedicated to the encounter between the categories and the practice of legal experience and discoveries, innovations, theories that fall in the domain of neuroscience. That the meeting there has been and is in full swing, that its effects are felt, jurisprudential, doctrinal debate or pronunciations in ethical reflection, are facts which posed at least three questions. The first, of epistemological character, comply with the conditions under which such diverse conceptual apparatuses can be connected. The second, of anthropological type, has to do with the vision of man that using categories or tools of neuroscience research seem to pour out in the horizon of the law. The third, which falls within the scope of bioethics and biotechnology law, reflection is aroused by the concrete applications of new technologies. These are the issues that the essays in this volume address, discussing the naturalization of thought (Antonio Nunziante), of reductionism (Alberto G) of commensurability between the knowledge (Claudio Sarra), neurobiological Foundation of law (Stefano Bobbins), neurocivilizzazione (Paolo Sal), cognitive enhancement (Laura Palazzani), of possible military applications (Salvatore Amato) and questions of bioethics arising therefrom (Maurizio B)