Il «deputato della nazione». Sidney Sonnino e il suo collegio elettorale (1880-1900) - 9788800749855

Il «deputato della nazione». Sidney Sonnino e il suo collegio elettorale (1880-1900): La figura di Sidney Sonnino, tra i principali politici dell'Italia liberale, è stata soggetta nel tempo a giudizi e fortune alterne. Il carattere spigoloso e riservato, la rigidezza e l'austerità con le quali intese l'ufficio politico ne hanno spesso fatto esempio di un modello politico integerrimo, alieno da compromessi e perciò destinato all'insuccesso. Se riportato alla sua duratura attività di deputato, tale giudizio appare però limitato. Contrario a pratiche negoziali di scambio tra elettorato e potere centrale e assertore di una concezione della rappresentanza parlamentare votata alla difesa dell'interesse generale della nazione, nel costruirsi un proprio consenso Sonnino dovette venire a patti con gli interessi particolari del collegio e dei suoi elettori e con pratiche di controllo del voto spregiudicate quanto diffuse. Senza derogare alla propria visione universalistica dell'agire politico egli cercò di adattarla alle parzialità della lotta politica, in un singolare quanto precario equilibrio tra rispetto delle norme e logiche pragmatiche.
The figure of Sidney Sonnino, one of the main politicians of liberal Italy, has been the object in time of judgements and alternate fortunes. The angular and reserved character, the rigidity and austerity with which the political bureau has often made example of a political model integerrimo, alien to compromises and therefore destined to failure. If brought back to its long-term activity as a member, that judgment appears limited. Contrary to negotiation practices of exchange between electorate and central power and asserter of a conception of the parliamentary representation devoted to the defense of the general interest of the nation, in building its own consent Sonnino had to come to terms with The particular interests of the college and its constituents and with voting control practices that are unprejudiced. Without derogating from his universalistic vision of political action, he sought to adapt it to the partialities of political struggle, in a singular and precarious balance between respect for pragmatic norms and logic.