Metafore per restare umani. Su bioetica, linguaggio e mutazioni genetiche - 9788899294366

Metafore per restare umani. Su bioetica, linguaggio e mutazioni genetiche: Un saggio che ripercorre genesi e storia concettuale della metafora, dall'antichità a Ricoeur, tentando di "collaudarla" nel dibattito attuale sulla bioetica e dentro la concreta esperienza medica. La metafora non è solo una figura retorica ma produzione di senso, creazione di un ordine nuovo, struttura connettiva. Descrive, secondo Aristotele, l'astratto nei termini del concreto: immette nel pensiero concettuale una dimensione narrativa, legata al mondo della vita. Il filosofo parla anche di una natura incompiuta e non infallibile a cui la technè può rimediare. L'ingegneria genetica punta a migliorare la (costitutiva) difettosità dell'uomo ridisegnandone il DNA, e realizza chimere, non in senso metaforico: costruisce creature combinando il genoma umano con quello animale. L'eugenetica sperimentata nei Lager riemerge da sotto le macerie del nazismo nell'asettico laboratorio del genetista. La metafora meccanicistica vede gli elementi costitutivi del mondo come perennemente riutilizzabili e conferisce all'uomo una illimitata possibilità d'azione. Organi generati da stadi precoci di vita umana in provetta sono trapiantabili. Al contrario, la metafora organicistica limita l'azione demiurgica dell'uomo: scomporre l'organico per ricombinarlo equivale ad alterarne le caratteristiche in modo non controllabile. La persona geneticamente modificata "HGM" può sentire di non appartenere al genere umano: cambia radicalmente la metafora della sua antropogenesi. La metafora mostra con immagini concrete gli abissi nei quali l'umanità può smarrire se stessa.
An essay that traces the genesis of metaphor and conceptual history, from antiquity to Ricoeur, trying to "test it" in the current debate on Bioethics and in the practical medical experience. The metaphor is not just a figure of speech but production of meaning, creating a new order, connective structure. Describes, according to Aristotle, the abstract in terms of concrete: places in conceptual thinking a narrative dimension, linked to the world of life. The philosopher also speaks of a still unfinished and not infallible that the techn?? can be remedied. Genetic engineering aims to improve human DNA defects (constitutive) redesigning, and produces chimeras, not metaphorically: builds creatures by combining the human genome with that animal. Eugenics experienced camps emerges from beneath the rubble of Nazism in aseptic laboratory of the geneticist. The mechanistic metaphor sees the building blocks of the world as perpetually reused and gives the man a limitless possibilities for action. Organs that are generated by the early stages of human life in a test tube are transplantable. In contrast, an organic metaphor restricts the action man's demiurgic: decompose the organic to recombine them is tantamount to altering the features so uncontrollable. The GM person "HGM" can feel not to belong to the human race: radically changes the metaphor of his anthropogenesis. The metaphor view with concrete images the depths to which humanity can lose herself.