Piedi nudi sulla pietra. Giovanni Baglione e l'iconografia penitenziale di san Pietro. Ediz. illustrata - 9788849227543

Piedi nudi sulla pietra. Giovanni Baglione e l'iconografia penitenziale di san Pietro. Ediz. illustrata: Verso la metà dell'anno 1606, proprio nel momento in cui Caravaggio fugge via da Roma, il suo acerrimo nemico Giovanni Baglione, autore delle celebri Vite che immortaleranno la Roma artistica del primo Seicento, mette mano a un'opera redatta in uno stile prossimo a quello del rivale, dall'iconografia potente quanto inedita: si tratta di una pala d'altare - rinvenuta solo lo scorso anno - raffigurante san Giovanni Evangelista che indica la luce della grazia divina a san Pietro, il quale, facendo quotidiana penitenza col suo pianto, cerca di espiare il tremendo peccato del rinnegamento di Cristo. L'analisi del quadro, che fu commissionato dal cardinale Paolo Sfondrati o da suo fratello, il duca di Montemarciano Ercole I, e che affronta di petto il problema della definizione del fondamentale sacramento della penitenza nel rispetto dei canoni del Concilio di Trento, permette all'autore di indagare sia l'iconografia del pentimento e della penitenza di Pietro sia gli altri dipinti che Baglione, in quello stesso torno di tempo e poi anche più tardi, dedicò all'apostolo, dalla pala per la Sala del Concistoro in Vaticano alla Lavanda dei piedi per la Basilica di San Pietro: ne deriva, tra le altre cose, anche qualche novità riguardante il poeta Giovan Battista Marino, che fu in buoni rapporti col Baglione, e il pittore Orazio Borgianni, che dopo un litigio col pittore nel 1606 si riconciliò con lui nel 1610.
Towards the middle of the year 1606, when Caravaggio which flees from Rome, his archenemy Giovanni Baglione, author of famous lives that paint the artistic Rome of the early seventeenth century, puts in a work written in a style close to that of his rival, powerful iconography: this is an altarpiece-discovered just last year-representing san Giovanni Evangelista indicating the light of divine grace in san Pietro who, doing penance with his daily cried, trying to atone for the terrible sin of denial of Christ. The analysis of the painting, which was commissioned by Cardinal Paolo Sfondrati or by his brother, the Duke of Montemarciano Ercole I, and facing the issue head-on the fundamental sacrament of penance in accordance with the canons of the Council of Trent, allows the author to investigate both the iconography of repentance and Penance of Peter and other paintings that Baglione in that same time and then come back later, dedicated to Apostle, the altarpiece for the Sala del Concistoro in the Vatican to the washing of the feet for St. Peter's Basilica: it follows, among other things, even some improvement concerning the poet Giambattista Marino, who was on good terms with the painter Baglione, Orazio Borgianni, that after an argument with the painter in 1606 was reconciled with him in 1610.