Si può (ri)fare... Pensieri in cammino - 9788896308691

Si può (ri)fare... Pensieri in cammino: Nel libro "Si può fare..." l'autore voleva passare il messaggio che tutto ciò che ci viene in mente si può realizzare (anche un cammino per un non deambulante), che non è una buona idea lasciare un sogno nel cassetto, solo perché a nessuno è mai venuto in mente o effettivamente è un po' complicato da realizzare, soprattutto quando si hanno degli amici stupendi che ti appoggiano e ti supportano. Nel "sequel" vuole passare il messaggio che non si rischia di rimanere delusi da una seconda esperienza, simile a una venuta molto bene, solo se non si fanno paragoni, se non la si mette a confronto con la precedente, che è stata quasi perfetta. È un po' come la sua nuova vita da disabile, che vale sempre la pena di essere vissuta, solo se non la si mette a confronto con la precedente. Chi può dire se la sua vita e ciò che era prima (cioè concentrato sulla attività fisica e sull'aspetto esteriore) o la sua nuova vita da disabile e ciò che pensa ora (cioè di rallentare un attimo per dare più spazio al cervello e al ragionamento), era meglio o peggio? Non è meglio o peggio, ma solo diversa.
In the book "It Can Be Done..." The author wanted to convey the message that everything that comes to mind can be achieved (even a path for a non-ambulatory), that it is not a good idea to leave a dream in the drawer, just because no one has ever thought of it or actually it is a bit complicated to achieve, especially when you have wonderful friends who support you and support you. In the "sequel" he wants to convey the message that you don't risk being disappointed by a second experience, similar to one that turned out very well, only if you don't make comparisons, if you don't compare it with the previous one, which was almost perfect. It's a bit like his new life as a disabled person, which is always worth living, only if you don't compare it with the previous one. Who can say whether his life and what he was before (i.e. focused on physical activity and outward appearance) or his new life as a disabled person and what he thinks about now (i.e. slowing down for a moment to give more space to his brain and reasoning), was better or worse? It's not better or worse, just different.