La copia pittorica a Napoli tra '500 e '600. Produzione, collezionismo, esportazione - 9788875753122

La copia pittorica a Napoli tra '500 e '600. Produzione, collezionismo, esportazione: «Il progetto Copimonarch, pensato e diretto da David Garda Cueto, si è posto l'obiettivo di studiare il fenomeno della copia pittorica nell'ambito vasto e complesso delle tante realtà territoriali riunite dalla monarchia ispanica, tra il XVI e il XIX secolo. Sono i secoli che vedono l'emergere della figura dell'artista come creatore e il perfezionamento e la diffusione dei mezzi di riproduzione meccanica, i secoli in cui si passa dalla affermazione del concetto di "imitazione" come base dell'operare artistico, a quelli in cui si fa strada l'esaltazione del genio creativo individuale. Studiare il fenomeno delle copie in prospettiva diacronica, come raramente è stato fatto, permette di osservare da una angolazione inedita l'evolversi di questi processi. Nel contesto "imperiale" della monarchia ispanica dei secoli XVI-XVIII, individuato come campo della ricerca del progetto, la copia ha poi un significato speciale: lo sviluppo della pratica del collezionismo, che già sul finire del XV secolo si andava affermando come modello di comportamento proprio dei signori, dei dotti e degli uomini di gusto, nel corso del Cinquecento e poi nel Seicento porta ad una notevole crescita della domanda di dipinti e di oggetti d'arte. In Italia i funzionari spagnoli, forti della nuova posizione politica e sociale conquistata, acquisiscono volentieri opere dei paesi tradizionalmente riconosciuti come leader della creazione artistica, le Fiandre e l'Italia: originali, certo, ma in alternativa a questi anche copie. Sono poi le copie pittoriche a garantire la conoscenza delle immagini dei sovrani e,
??The Copimonarch project, conceived and directed by David Garda Cueto, has set itself the goal of studying the phenomenon of pictorial copy under extensive and complex of the many territories joined the Hispanic monarchy, between the 16th and 19th centuries. Are the centuries which see the emergence of the figure of the artist as creator and the refinement and dissemination of means of mechanical reproduction, the ages at which you switch from statement of the concept of "imitation" as the basis of artistic work, those in that way the exaltation of the individual creative genius. Study on phenomenon of copies in diachronic perspective, as has rarely been done, allows to observe from a new angle on the evolution of these processes. In the context of the "Imperial" Hispanic monarchy of XVI-XVIII centuries, identified as project research, the copy then has a special meaning: the development of the practice of collecting, that already at the end of the fifteenth century it was stating how behavior pattern typical of gentlemen, men of taste, and duct during the 16th century and then in the 17th century leads to a considerable increase in the demand for paintings and objets d'art. In Italy Spanish officials, strengthened by the new political and social position conquered, acquire willingly works of countries traditionally recognized as a leader of the artistic creation, Flanders and Italy: original, of course, but as an alternative to These copies. They are then painted copies to ensure knowledge of the images of the rulers and,