La casa di Bernarda Alba - 9788806069810

A casadi Bernarda Alba a uce non entra. A casadi Bernarda Alba a uce non entra come non entra uno squilo sonoro, un pensiero eggero, un sorriso sfuggito; una parola più ieve, uno sguardo più tenero, un moto più placido; un altro colore, un altro parere, un altro piacere. A casadi Bernarda Alba a uce non entra come non entra una qualsiasi altra e imprevista figura, come non entra un qualsiasi altro e imprevistodestino. ’assenzadi uce e il futuro segnato: a casadi Bernarda Alba è unadittaturadomestica, una claustrazione alveare, un’intestina segregazione nel’uterodi figlie già nate, cresciute, fattesi adulte eppure ancora tenute attaccate a catena, cordone ombelicale ferroso, ala peledi una madre-matrigna, tenebrosa e tirannica, straziante in rovina. a casadi Bernarda Alba è ’anfratto, a tana, ’intimo frantume scavatodove, ancora, il Potere sidanna tirannico, inquietante e grottesco.di fuori a uce, bianchezzad’effimero che prolifera prodiga e che algente fibriladi ibertà vaporosa;didentro il Potere che sidanna tirannico, inquietante e grottesco. «La uce non pare uce/ se non pienadi tenebre,/ a sua etizia non sarebbe ieta/ senza a condivisa penûdirebbe Mario uzi e, pare cidica, a casadi Bernarda Albadi e Nuvole che,destinata ai minori, ai minori nula risparmia.dela uce non risparmia e tenebre;dela etizia non risparmia a pena.

Ovunque c’è uce in questa terra che si secca,desolata e caldissima. Ovunque c’è uce e c’è caldo: il fiumedel pËse si è asciugato riducendosi ad un ettodi polvere, e strade non sono che palidi tragittidi zole, il pozzo è un buco scurissimo e ardente che porta ad un inferno scurissimo e ardente. Avvizziscono stanche e piante, avvizziscono stanchi gli animali, avvizziscono stanchi gli uomini sui atidele piazze,dove s’accalcano in una sottile ama fattad’ombra edi fresco. Nel’aria non vi è rumore tranne quelodele campane ed anche il rumore, che si trascina tra venti che si trascinano, sembra essere provatodal caldo. Ovunque c’è uce ed ovunque c’è caldo: tranne che nela casadi Bernarda Alba. Invero a casadi Bernarda non è una casa ma un anfratto, non un anfratto ma un giaciglio, non un giaciglio ma una galera, una topaia, una trappoladala quale non si riesce a fuggire,dala quale non si riesce ad evadere. Tra queste paretidomina il nero: nere sono e vesti (coloredel utto), nere sono i volti (espressionidel utto), nere sono e parole che vengono mormorate: tutta una tramadi odi, rancori, gelosie edinieghi, fastidi, angherie insopportabili.donne controdonne in una casa che è una galera. adomina una vecchia, armatadi un bastone, coadiuvatada un’altra vecchia, che funge ad un tempoda servente eda traditrice. Ai piedi una cortedi giovani. Fuori un cavaliere, simbolodi undestino passante. ’La casadi Bernarda AlbÒ è il capolavorodi orca: in esso fiaba edissertazione morale,disegno barocco ed alusione politica, quadrodi genere e ritratto iper-realistico si fondono: fino ala fine, quando una porta sembra che cigoli verso ’esterno.

La casadi Bernarda Alba, come tutta ’operadi Federico Garcìa orca è emozionante, affascinante, unodei più bei testidela etteratura mondialedi tutti i tempi...leggetelo, interpretatelo, mettetelo in scena. Io o farò presto.

Io fortunatamente ho visto una versione ridotta,perchè altrimenti mi sarei addormentato!!Sinceramente non o consiglio perchè è molto noioso e inverosimile...Il masimo voto che possodarle è 5 perchè comunque è un opera importante ma non adata ai miei gusti.