Gli innamorati di Sylvia - 9788890607660

Gli innamorati di Sylvia: Nel novembre del 1859, Elizabeth Gaskell trascorse una vacanza nella nebbiosa Whitby, una cittadina sulle coste dello Yorkshire. Qui fece lunghe ricerche sulla caccia alla balene, sull'arruolamento forzoso dei marinai nelle flotte britanniche durante le guerre contro la Francia e sulle ribellioni popolari che si opposero alla coscrizione. Al suo ritorno a casa iniziò a scrivere un nuovo romanzo. Così Whitby diventò Monkshaven, conservandone tutto: l'abbazia, il porto, le fattorie, il respiro del mare e l'abbraccio delle brughiere. La sua penna si mise ancora una volta a narrare appassionatamente la storia degli umili; la storia più triste che avesse mai scritto, come la stessa autrice definì il racconto di Sylvia Robson e dei suoi due innamorati, Charley Kinraid, l'impavido ramponiere, e Philip Hepburn, il commesso che vive dietro il bancone di una bottega e passa le ore a misurare stoffe. Ma la realtà non è mai interpretabile in modo univoco, gli eventi si susseguono imprevedibili e mutano le persone. Solo il mare, che Sylvia contempla immobile sulla spiaggia, rimane identico a se stesso, con il fragore dei suoi flutti impetuosi, con il suo linguaggio che parla di eternità.
In November 1859, Elizabeth Gaskell spent a holiday in Whitby Yorkshire coast, misty. There he made extensive research on whale hunting, the forced enlistment of sailors in the British fleets during the wars against France and the popular rebellions that were opposed to conscription. On his return home he began to write a new novel. So Whitby became Monkshaven, keeping everything: the Abbey, the port, the farms, the breath of the sea and embraced by the Moors. His pen began once again to narrate the story of the humble passionately; the saddest story he ever wrote, as the author herself called the story of Sylvia Robson and his two lovers, Charley Kinraid, the fearless harpooner, and Philip Hepburn, the salesman who lives behind the counter of a shop and spend hours to measure stuffs. But the reality is never uniquely interpretable, events follow one another unpredictable and change people. Only the sea which Sylvia contemplates motionless on the beach, remains identical to itself, with the din of his raging billows, with his language that speaks of eternity.